Bruno Giordano il frate filosofo, a Napoli la sua ricerca della sapienza 

Bruno Giordano filosofo napoletano anniversario della sua morte 1660 -2019

Bruno Giordano

Bruno Giordano il famoso frate filosofo trovò a Napoli la cultura e la conoscenza, e molteplici risposte alla sua incessante ricerca della sapienza. 

Siamo nella seconda metà del 1500 e Filippo Bruno, che apprese dalle montagne di Nola, suo luogo natio, dal Vesuvio e da Aristotele l’importanza di: “non basarsi esclusivamente sul giudizio dei sensi…perché al di la di ogni apparente limite vi è sempre qualche cos’altro”. Filippo è un giovane curioso, innamorato della ricerca, del sapere. Per poter accedere ai libri ed a nuove conoscenze  Filippo vestirà l’abito talare da Frate Domenicano, una decisione che gli permetterà di diventare uno dei più importanti filosofi italiani.

Il teorico dell’Universo infinito… grazie anche alla enorme cultura acquisita, nella ricchissima biblioteca di  San Domenico Maggiore nel cuore di Napoli ed alla stessa Università ospitata nel cortile del convento partenopeo. Proprio qui, a 16 anni, Filippo diventa frate con il nuovo nome di Bruno GiordanoNella grandiosa biblioteca di San Domenico, Bruno Giordano riuscirà a leggere di tutto da Aristotele a Lullo Cusano, Tommaso d’Aquino e di nascosto a procurarsi i libri di Erasmo da Rotterdam, ed è sempre a Napoli che Giordano diventando  frate nel  1566 riuscirà a proseguire gli studi di lettere, logica, teologia, metafisica, filosofia.

In un’epoca sicuramente difficile per la libertà di opinione Il suo pensiero libero e indipendente gli procurò accuse di eresia e blasfemia, che lo costrinsero, purtroppo, a fuggire da Napoli, egli visse in numerose città italiane Roma, Genova, Torino, Venezia, Bergamo, Milano e poi spesso soggiornò all’estero a Parigi, in Germania nella Londra della Regina Elisabetta, dalla quale, dopo alcune lezioni tenute all’università di Oxford, sulla teoria del polacco Nicolò Copernico, viene allontanato come insegnante. Continuò ad insegnare in altri luoghi, scrisse e pubblicò numerose opere anche di generi diversi.

Le Ombre delle ideeArte della memoriaCanto di Circe, opere che esaltano il metodo della memoria, la mnemotecnica che permette di cogliere la complessità del reale fino all’ideale ripercorrendo il cammino inverso dall’uomo a Dio. Il Candelaio, una commedia che vede protagonista un confratello sodomita, ambientata nel centro storico di Napoli. Di carattere morale, invece, sono: Eroici furori, sulla passione per la ricerca dell’infinito, lo Spaccio della bestia trionfanteun testo allegorico contro la riforma protestante, nel quale Bruno Giordano vede nelle costellazioni celesti le bestie da cacciare ovverio spacciare, come la falsità, la malizia, l’avarizia, l’invidia… per ritornare alla semplicità.

Piazza Campo dei Fiori a Roma – la statua del filosofo a sua memoria

Bruno Giordano, il teorico dell’infinito, che approfondì le teorie sul tema e sulla pluralità dei mondi di Democrito e Lucrezio; lui il filosofo secondo il quale “la materia è vita e la vita è nella materia infinita, dunque dio è dentro di noi”. Il filosofo secondo il quale “la natura è il termine della conoscenza finale e della vita essendo un’unica sostanza universale ed infinita che racchiude i due aspetti della materia e della forma”.

Bruno Giordano, fu condannato ed arso vivo nel febbraio del 1600 in piazza Campo dei fiori nella capitale.

“C’era in me, qualunque cosa fossi capace di fare, ciò che nessun secolo futuro negherà di essere il mio, ciò che un vincitore potrebbe avere per se stesso: non aver avuto paura di morire, non aver ceduto per nulla alla fermezza di natura , e di aver preferito una morte coraggiosa a una vita senza combattenti” . Giordano Bruno

 

Lory Marchese

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