Leopardi e Villa delle Ginestre, Torre del Greco, dimora che ospitò il poeta nell’ultimo periodo della sua vita. L’illustre autore di tante magnifiche poesie, viste le condizioni di salute alquanto precarie, accettò volentieri di trasferirsi da Napoli, alle pendici del Vesuvio.
Giacomo Leopardi e Villa delle Ginestre, un connubio che il celebre poeta marchigiano coltivò con grande amore durante l’ultimo anno della sua esistenza. Come tutti ricorderanno si trasferì a Napoli, assieme al carissimo e fidato amico partenopeo, peraltro anch’egli letterato, Antonio Ranieri nel 1833., a causa delle sue condizioni di salute assai precarie. Il clima mite dell’allegra città campana, così come il calore umano dei suoi abitanti, rappresentavano certamente delle ottime medicine per ritemprarlo. Quel periodo trascorso a Torre del Greco, poi, gli rese meno amaro l’ultimo step della vita. Non a caso, durante il suo soggiorno a Villa Ferrigni, saranno concepiti alcuni tra i suoi canti più illuminati come il Tramonto della Luna e La ginestra. Ma andiamo per ordine: Giacomo Leopardi ed Antonio Ranieri giunsero nella città partenopea, ospiti della famiglia Ranieri.
Successivamente il grande poeta recanatese abiterà a Napoli in diversi appartamenti. Dapprima soggiornò a Via S. Mattia 88, poi nel dicembre del 1833 traslocò in un appartamento trilocale sito al Vomero, sotto la Certosa di San Martino, nel Palazzo Cammarota, ed ancora dopo prese in affitto un appartamento nel Quartiere Stella, al numero 2 di Vico Pero. Leopardi, nelle sue lettere al padre scriveva che Napoli appariva per lui come un vero toccasana per la sua salute cagionevole. Leopardi amava passeggiare per le strade della città,, attratto emotivamente da quella realtà, trovava piacere nel perdersi tra la gente ed i profumi della città, come per esempio quello irresistibile delle sfogliatelle appena sfornate.
Tuttavia l’amico Ranieri mal sopportava questo suo vezzo di perdersi per la città della quale si era innamorato totalmente. Agli albori del 1836, però lo stato di salute di Giacomo Leopardi, peggiorò sensibilmente tanto che un anno dopo le sue condizioni divennero davvero molto critiche. Il poeta non riuscì più a scrivere, né a leggere. Quindi su generosa proposta del cognato di Antonio Ranieri, Giuseppe Ferrigni, accettò con piacere di trasferirsi nella sua casa di campagna a Torre del Greco, alle pendici del Vesuvio. Sul colle che sovrasta Pietrarsa, si trovava la villa che, costruita alla fine del ‘600, tra il 1836 e il 1837 accolse Leopardi, Ranieri e sua sorella Paolina che teneva molto a cuore le sorti del poeta al punto da trasferirsi e di convivere con loro. Nel corso del suo breve periodo nella villa Leopardi rimase molto attratto dal panorama e dalle montagne che la sovrastavano. Il poeta restò a Torre del Greco solo un anno, poiché nel 1837 si spegneva la sua esistenza.
Leopardi e Villa delle Ginestre: La tomba del famoso poeta originario di Recanati, venne collocata assieme alla tomba del poeta latino Virgilio, presso il Parco Vergiliano a Piedigrotta, oggi nelle vicinanze della stazione di Mergellina. Tuttora alle falde del Vesuvio, in una posizione panoramica a dir poco straordinaria, dominata da un lato dalla potenza del vulcano e dall’altro dal Golfo di Napoli, esiste ancora Villa delle Ginestre, la dimora che custodì gelosamente tutti gli ultimi segreti dell’illustre poeta italiano. Giacomo Leopardi con i suoi Canti, uno dei quali è proprio La Ginestra o Il fiore del deserto, composto nel 1836 presso Villa Ferrigni a Torre del Greco, ora per l’appunto rinominata Villa delle Ginestre riusciva come nessun altro a coinvolgere pienamente il lettore .