Irpinia e Sannio uniti dal Patto per il vino per condurre l’attacco ai mercati esteri
Ennio Duval
Irpinia e Sannio uniti dal Patto per il vino per condurre l’attacco ai mercati esteri. Allorché il territorio del Sannio Falanghina ha ricevuto il riconoscimento di Città Europea del vino per l’anno 2019, l’Irpinia si è prodigata per investire sulla formazione e sulle strutture di eccellenza universitarie al fine di caratterizzare la città e costruire un marchio. All’ente Camera di commercio il compito di diventare ambasciatore dell’eccellenza enologica campana.
Irpinia e Sannio, uniti dal “Patto per il vino”. La città di Avellino funge da capitale della ricerca e della formazione al Sud, mentre il capoluogo sannita è pronto a collaborare mettendo a disposizione il suo ingente numero di bottiglie prodotte. La Camera di Commercio unificata farà quindi da tramite per questa importante situazione. Quest’ultima, inoltre, potrebbe attrezzare nel settore enologico una struttura dedicata alla promozione internazionale del vino delle due province, sobbarcandosi lo sforzo dei produttori. Tuttavia al momento si tratta soltanto di una suggestiva ipotesi portata avanti dall’ex dirigente dell’Amministrazione provinciale di Avellino, Liliana Monaco, la quale sostiene la necessità di sviluppare le potenzialità della costruendo università del vino della città irpina, mediante l’allestimento di una Cittadella Universitaria, attraverso l’acquisizione e la trasformazione della Caserma militare Berardi di viale Italia.
Dopo il conseguimento della laurea quinquennale della Facoltà di viticoltura ed enologia della Federico II di Napoli, gli studenti potrebbero recarsi ad Avellino, per sostenere un campus universitario in grado di connotare il brand della città ed amplificare il valore delle etichette vitivinicole. Tale singolare proposta è stata lanciata sulle pagine del settimanale Nuova Irpinia, dalla Monaco. L’ingegnere, in realtà chiede al Comune irpino ed alla Provincia di poter allestire nell’ormai abbandonata Caserma, questo campus atto alla formazione superiore di manager e tecnici di settore, concentrando, in tal modo, in un unico edificio la ricerca applicata, mille studenti ed uno spazio per incubatore di impresa e marketing territoriale fruibili dai produttori irpini e campani.
Come dicevamo, intanto, il ‘Sannio Falanghina’ è stato insignito del titolo di Città Europea del Vino 2019. A Bruxelles l’incoronazione ufficiale dei cinque comuni sanniti che avevano avanzato la loro candidatura. L’Italia è stata gratificata di questo riconoscimento, l’ultima volta, nel 2016, quando vide protagonista l’areale veneto di Valdobbiadene-Conegliano. Il conferimento ottenuto dal Sannio Falanghina, oggi, apre una nuova prospettiva di sviluppo per l’intero comparto produttivo, che si unisce inevitabilmente alla vicina provincia irpina, con le sue tre Docg: il Greco, il Fiano e il Taurasi. Grazie alla gratificazione ricevuta il territorio beneventano ha visto un notevole incremento del valore economico del prodotto sui mercati, soprattutto con l’apertura di opportunità legate al turismo ed al marketing commerciale. Dal canto suo la provincia irpina di Avellino si è concentrata sulla costruzione del polo enologico universitario, proprio nell’ambito del progetto Irpinia e Sannio uniti dal Patto per il vino.