E’ arrivato a Napoli il primo Catamarano accessibile ai portatori di handicap
E’ arrivato a Napoli il primo Catamarano accessibile ai portatori di handicap, nell’ottica del progetto denominato Wheels on Waves, che si pone l’obiettivo di promozionare con questa imbarcazione speciale i diritti delle persone colpite da disabilità. Si tratta del primo prototipo di natante senza barriere architettoniche che prevede un tour di 15 tappe nei principali porti italiani al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica verso la progettazione di oggetti, luoghi e città accessibili a tutti indistintamente.
Finalmente è arrivato a Napoli il primo Catamarano accessibile ai portatori di handicap, nell’ottica del progetto denominato WoWWheels on Waves,, il quale si pone l’obiettivo di promozionare, con questa imbarcazione speciale, i diritti delle persone meno fortunate, colpite da disabilità. Si tratta, in sostanza, del primo prototipo di natante senza barriere architettoniche. Questo nuovo Catamarano farà un tour che prevede 15 tappe nei principali porti d’Italia al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica verso la progettazione di oggetti, luoghi e città alla portata di tutti, indistintamente. In realtà il progetto WOW – Wheels on Waves è stato creato dall’Associazione benefica Lo Spirito di Stella.
E’ arrivato a Napoli il primo Catamarano accessibile ai portatori di handicap. Fino al prossimo mese di ottobre tale catamarano ospiterà un pubblico variegato dalle differenti capacità fisiche, cognitive e sensoriali, tentando, da una parte, di eliminare tutte le barriere mentali che influenzano la visione degli spazi e dall’altra di promozionare un’architettura universale alla portata di ogni potenziale utente, a prescindere se si tratti di un adulto, un bambino, un anziano o un disabile motorio o sensoriale. A tal proposito Roberto Brovazzo, Direttore Generale di Schüco Italia, ha dichiarato :
“Abbiamo aderito con entusiasmo al progetto WOW per i suoi fini divulgativi e di sensibilizzazione anche nei confronti dei nostri Partner e progettisti. L’iniziativa è un’esortazione ad ampliare la visione della progettazione poichè pone la questione delle barriere architettoniche in termini propositivi, allo scopo di sensibilizzare il pubblico e chi di dovere allo sviluppo di soluzioni e spazi accessibili, non solo utilizzabili da chiunque, ma anche accoglienti e semplici da usare”.
“Del resto rendere un luogo universale significa renderlo confortevole, sicuro e migliore per tutti i potenziali utilizzatori. La progettazione accessibile, infatti, è un argomento che deve essere trattato su ampia scala: interessa sicuramente gli spazi urbani, gli ambienti pubblici ed i mezzi di trasporto, nonché tutti gli edifici, non ultimi quelli domestici”, ha concluso il direttore Bovazzo.
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