Gay Pride a Pompei, una coloratissima festa che ha dato vita a numerose polemiche. Un lungo e foltissimo corteo ha percorso le strade, fino al celebre Santuario della cittadina vesuviana per dar vita al Pride regionale, a cui hanno partecipato, tra gli altri, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Vincenzo Spadafora, titolare della delega alle pari opportunità, la senatrice Monica Cirinnà, prima firmataria della legge sulle unioni civili e il sindaco di Napoli Luigi de Magistris.
Gay Pride a Pompei. Si è trattato di una coloratissima festa, preceduta tuttavia da numerose polemiche. Un lungo e foltissimo corteo, indiscrezioni parlano di più di tremila persone, ha percorso le strade, fino al celebre Santuario, della cittadina vesuviana allo scopo di dar vita al Pride regionale, a cui hanno aderito, tra gli altri, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Vincenzo Spadafora, titolare della delega alle pari opportunità, la senatrice Monica Cirinnà, prima firmataria della legge sulle unioni civili, nonché il sindaco di Napoli Luigi de Magistris.
A sfilare per questo Gay Pride a Pompei moltissime famiglie e tanti bambini. Tuttavia la manifestazione è stata preceduta da forti polemiche a causa della scelta da parte degli organizzatori di manifestare anche in prossimità della piazza in cui vi è il Santuario della Vergine del Rosario.
Una decisione giudicata per molti inopportuna. In altre zone di Pompei, in risposta all’evento, ci sono stati dei presidi di Forza Nuova e del Mis-Movimento Idea sociale, contrari alla manifestazione del Gay Pride a Pompei. C’è da dire però, che tutto si è svolto, contrariamente alle previsioni, in un clima sereno e tranquillo. Gli organizzatori della manifestazione hanno ribadito:
“Abbiamo sfilato in nome della libertà, dell’uguaglianza e soprattutto del rispetto e della fratellanza”.
Dal canto suo il sottosegretario Spadafora ha dichiarato di aver presenziato alla manifestazione per evidenziare il sostegno pieno del governo nel rispetto dei diritti umani.
Di opinione totalmente opposta, invece, diversi esponenti della Lega, a cominciare da Gianluca Cantalamessa ed il sottosegretario con delega al Sud, Pina Castiello, i quali pur nel rispetto del diritto di manifestare, per tutti i cittadini italiani, peraltro garantito dalla Costituzione, hanno voluto dichiarare
la loro contrarietà al Gay Pride di Pompei che, a loro dire, scandalosamente si è voluto tenere a poca distanza dal Santuario di Pompei. Una scelta sembrata una vera provocazione, più che un modo per rivendicare i propri diritti.