Giuseppe Antonio De Gori celebre figurinaio del presepe napoletano, discepolo dello scultore Giuseppe Sanmartino
Giuseppe Antonio De Gori celebre figurinaio del presepe napoletano, fu discepolo dello scultore Giuseppe Sanmartino, e visse nel diciottesimo secolo. Originario di Coreno Ausonio, diocesi di Gaeta, in provincia di Latina, si trasferì molto giovane a Napoli, andando a vivere nel quartiere dei Vergini, alla Sanità, nei pressi della bottega del’artista sopracitato. Lavorò presso la Real Fabbrica di Capodimonte e modellò personaggi per presepi commissionati da esponenti della nobiltà di quei tempi.
Giuseppe Antonio De Gori celebre figurinaio del presepe napoletano. Come è ampiamente noto l’arte del presepe nella città di Napoli rappresenta una dei fiori all’occhielo del
capoluogo campano. La sua massima espressione si ebbe nel corso del diciottesimo secolo, allorquando la corte di re Carlo III di Borbone permise la realizzazione di presepi di estrema bellezza. Napoli diventò così la culla dell’arte presepiale che fiorì maggiormente all’interno delle chiese. Tuttavia grazie anche al ceto borghese che era solito ordinare delle sculture ricoperte di stoffe e tessuti pregiati quest’arte prese piede anche nelle case dei privati.
Nel Settecento si fecero largo nell’arte presepiale grandi professionisti e tra gli artisti più nominati per il loro fine realismo decorativo ricordiamo Giuseppe Sanmartino, autore del famoso Cristo velato che si trova nella cappella Sansevero, a Napoli, oltre ad una ricca schiera di suoi discepoli tra cui Salvatore di Franco, Francesco Celebrano ed appunto Giuseppe Antonio De Gori celebre figurinaio del presepe napoletano. Quest’ultimo apprese dal Sanmartino l’arte del modellare pastori ed animali del presepe: le sue furono delle vere e proprie opere d’arte, di ceramica vestite di stoffe pregiate e persino cucite a mano.
Giuseppe Antonio De Gori, prestò la sua opera anche presso la Real Fabbrica di Capodimonte modellando dei personaggi per presepi commissionati da esponenti della nobiltà di quei tempi, come per esempio la famiglia del notaio Servillo. Talvolta gli furono ordinati pure dei ritratti degli stessi committenti. In realtà Giuseppe Antonio De Gori, celebre figurinaio del presepe napoletano esercitò l’attività di modellatore di figure e di qualche animale, ravvivate da un colore smaltato assai naturale che riscontro molto successo.
Il suo stile evidenzia l’influenza dello scultore di cui fu allievo, al punto che alcune sue figure spesso sono scambiate per quelle del Maestro. In verità Gori trattò tutti i soggetti della numerosa casistica presepiale della seconda metà del secolo diciottesimo: dai ricchi massari ai Viggianesi, dalla Sacra Coppia al gruppo dei “pezzenti”; dagli Angeli, agli Orientali, ai Re Magi. Infine ebbe l’incarico di plastificatore, sotto la direzione di Carlo Vanvitelli. Si incaricò ancora della realizzazione delle fontane del passeggio di Chiaia nel 1781 e modellò il cavallo per il monumento equestre del re Carlo III che fu collocato nella piazza Mercatiello, oggi piazza Dante.
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