Fare la scarpetta è un modo colorito di descrivere un’antica e simpatica abitudine del sud d’ Italia, cioè quella di pulire con un pezzetto di pane ciò che resta, sugo, ragù, olio o altri intingoli, nel proprio piatto.
Fare la scarpetta: Questo goloso e pittoresco rito va eseguito con un piccolo pezzo di pane infilzato nella forchetta, o per avere più soddisfazione, tenuto tra le dita. Di tutto il pranzo e/o cena è questo il boccone speciale che ti porta in uno stato di puro estasi culinario. La scarpetta, poi, può essere fatta anche nei tegami che, notoriamente, trattengono sempre una buona quantità della pietanza cucinata. Il Galateo non proibisce tale pratica, ma vuole che la si faccia solo nelle occasioni informali, in famiglia, tra amici, però con l’uso della forchetta. Diverse sono le possibili origini per spiegare questa simpatica espressione dialettale.
Come la scarpa striscia per terra e raccoglie ciò che trova…
Fare la scarpetta: La prima è una metafora che paragona la scarpa che si indossa al pane che passa nel piatto. Come la scarpa striscia per terra e raccoglie ciò che trova, allo stesso modo si fa con il boccone di pane che raccoglie il sugo. L’altra potrebbe derivare dalla parola “scarsetta”, cioè povertà, che obbliga le persone ad accontentarsi del poco che c’è, guardare nel piatto degli altri e raccogliere il loro misero cibo strusciando col pane. Per alcuni la scarpetta ricorda un tipo di pasta alimentare di forma concava – di piccola scarpa, appunto, adatta a favorire la raccolta del sugo residuo nella scodella o nel piatto. Secondo altre ipotesi potrebbe risalire a una “scarpetta” nel senso di scarpa leggera e flessibile, per alludere a un’azione da “poveraccio”, che non ha cioè robuste calzature, visto che il gesto viene ritenuto tanto familiare quanto poco elegante.
Da dove viene o a quando risale questo gesto antico, che può risultare anche poco educato, non ha molta importanza. Per molti è impossibile rinunciarvi, e farlo diventa anche un apprezzamento alla cucina della padrona di casa.