Riccardo Maria Monti di Italferr, società del gruppo ferrovie dello Stato, si prodiga per un pronto rilancio del Mezzogiorno. Stando all’analisi approfondita del presidente di questa azienda, attraverso un piano efficace, in breve tempo, ci sarebbero le condizioni ideali per far rinascere, una volta per tutte, il Sud Italia.
Riccardo Maria Monti, presidente di Italferr Spa, facente parte del gruppo delle Ferrovie dello Stato, ha affermato di recente che, mai come in questo momento, esistono, per la prima volta dopo tanti anni, i presupposti per un vero rilancio del mezzogiorno. Partendo, naturalmente dalla ferrea volontà di risolvere questo annoso problema che affligge il sud d’Italia. A tal proposito il presidente della società partenopea, valente dottore in economia e commercio, ha elaborato, una proposta per mettere fine alla resistenza passiva delle Istituzioni competenti ed alla rassegnazione collettiva della popolazione.
La questione meridionale, come tutti sapranno, è una problematica spinosa che la nostra nazione si trascina sin dall’unità d’Italia. Il tragico stato di abbandono totale ha fatto diventare quello del sud il più grande difetto territoriale dell’intera Europa. Le differenti mentalità delle classi dirigenti del Nord e del Sud, purtroppo, sembrano ancora incidere pesantemente e l’Italia è letteralmente divisa. Mentre al Nord si investe nelle industrie dando lavoro a migliaia di persone, nel meridione non si riesce a progredire, domina ancora una mentalità, quasi feudale, precapitalistica, poco coraggiosa, priva di iniziativa, paurosa delle innovazioni e dei cambiamenti.
Nel suo libro “Sud, perche no?“, Monti propone un piano suddiviso in otto punti, che nel breve volgere di pochi anni, permetterebbe una rinascita del meridione, facendo diventare il sud un territorio da far ingolosire gli investitori. Un piano, a detta di Riccardo Maria Monti, che potrebbe assicurare un cambio di passo nettamente decisivo. Per un autentico rilancio del nostro territorio bisognerebbe valorizzare, nonché implementare alcune misure già esistenti. Inoltre un immediato avvio delle Zone economiche speciali, consentirebbe al sud di ripopolarsi di aziende.
