Il Campanile di Capri, il vero punto di riferimento degli abitanti dell’isola azzurra. Testimone affidabile del presente e del passato, la torre dell’orologio, che sovrasta piazza Umberto I, rappresenta il simbolo della splendida località del golfo di Napoli. Essa scandisce il tempo lentamente nella piazzetta che è diventata il salotto del mondo.
Punto di riferimento dei Capresi.
Il Campanile di Capri, la vecchia torre dell’orologio che si affaccia imponente sulla famosa piazza Umberto I, meglio conosciuta come la Piazzetta, autentico salotto del mondo, frequentato da turisti di ogni dove, rappresenta, per gli abitanti della splendida isola azzurra, il loro vero punto di riferimento. Un Campanile che noi troviamo raffigurato in ogni cartolina, giornale o fotografia, il quale è stato affidabile testimone della storia di ieri e di oggi di Capri. In realtà la sua collocazione, desta tanta curiosità in virtù del fatto che è uno dei pochi campanili dislocato dalla chiesa. Per diverso tempo il Campanile di Capri è stato confuso con l’antica torre di segnalazione che viceversa sovrasta la porta dell’isola.
Solitamente pensando a Capri, non possiamo che immaginare nella nostra mente la Grotta azzurra, il Faro di Punta Carena oppure i famosi Faraglioni, conosciuti in tutto il mondo, tutti luoghi incantevoli che costituiscono le attrazioni di riferimento per coloro che si appestano a visitare l’isola. Al contrario per tutti gli isolani il vero simbolo di Capri è la torre dell’orologio, un l’antico campanile, punto di riferimento che sorge nella Piazza principale.
Storia risalente al 1600.
La sua storia, tuttora non accertata risale al 1600. Stando a quanto affermato dallo scrittore, ingegnere e naturalista caprese Edwin Cerio, il Campanile di Capri sarebbe l’unica struttura rimasta intatta della chiesa bizantina di Santa Sofia. Si dice che la chiesa sia stata distrutta per dar vita all’attuale cattedrale di Santo Stefano. In verità il campanile di Capri ha cambiato aspetto più volte. Nel corso degli anni, infatti, la torre dell’orologio è stata ristrutturata in più occasioni.
In tempi remoti le ore, nell’isola azzurra, erano scandite mediante un meccanismo a mano, rimpiazzato successivamente con un sistema al quarzo, verso la metà del 1900. Il quadrante dell’orologio, in principio, era fatto di marmo e soltanto nel 1959 fu cambiato con un quadrante in maiolica. Ben 144 le piastrelle in maiolica che costituiscono l’artistico orologio colorato di blu, giallo e nero. Il tintinnio delle campane risuona ogni quindici minuti, tuttavia, tre minuti prima di ogni quarto d’ora, il campanile scandisce un altro suono, un rintocco isolato, che informa i turisti della partenza della funicolare e degli autobus di linea.
Se per i turisti quei rintocchi della campana suscitano interesse e curiosità, per gli abitanti di Capri si tratta di un suono assai familiare, una sorta di legame indissolubile per quelli che si trovano nella Piazzetta. Del resto sull’isola dell’amore il tempo non poteva che essere scandito lentamente dal battito delle campane della torre dell’orologio.