Chi si sveglia di buonora al mattino ha una vita più longeva rispetto ai nottambuli
Chi si sveglia di buonora al mattino ha una vita più longeva rispetto ai nottambuli. Lo ha rivelato la scienza, come si evince da uno studio realizzato dalla dottoressa Kristen Knutson, associato di neurologia presso la Northwestern University, negli Stati Uniti.
Un vecchio adagio recita: “il mattino ha l’oro in bocca”. Tale affermazione trova pieno riscontro in uno studio portato a termine, presso la Northwestern University, negli Stati Uniti, dall’equipe della dottoressa Kristen Knutson, che si poneva lo scopo di verificare la tesi secondo la quale chi si sveglia di buonora al mattino, vive più a lungo di coloro che conducono una vita notturna e quindi sono soliti destarsi in tarda mattinata. Tra questi ultimi, infatti, si registra il maggior numero di mortalità.
Nell’ambito di questo studio, i ricercatori hanno lavorato su un campione di 433.268 soggetti, tutti in una fascia di età che va dai 38 ai 73 anni. Essi sono, poi stati ripartiti in 4 sottogruppi in relazione alle tendenze di risveglio, mattiniero o meno. Pertanto si è giunti ad una divisione tra i soggetti che vanno a letto presto e si svegliano di buonora e le persone che sono solite andare a letto tardi o che conducono uno stile di vita notturna, al punto di non potersi svegliare alle prime ore del mattino.
Tenendo sotto controllo lo stato di salute dei partecipanti, nell’arco di più di sei anni, gli scienziati statunitensi hanno contato 10534 decessi totali, di cui 2127 erano stati causati da una malattia cardiovascolare. Si tratta di una patologia molto diffusa, che è stata messa a confronto tra i soggetti appartenenti ai quattro cronotipi sotto indagine.
L’esperimento ha rilevato che la malattia cardiovascolare si era manifestata, in particolare, nei soggetti abituati a fare le cosiddette ore piccole. Gli studiosi hanno altresì constatato che i “nottambuli” avrebbero una percentuale del 10% di rischio, in più di mortalità nei confronti di chi si sveglia di buonora. Inoltre le persone avvezze a far tardi la sera avrebbero un rischio pari al 30% in più di soffrire di diabete, di soffrire di un qualche disturbo psicologico, il 23% di rischio in più di malattie polmonari ed infine il 22% in più di disagi gastrointestinali.
In realtà lo studio degli scienziati americani mette in risalto lo svantaggio di avere un ‘fuso orario’ spostato in avanti, per cui inviterebbe i nottambuli a cambiare gradatamente abitudini, andando a letto un pochino prima, evitando anche l’uso di smartphone, pc, tablet e similari, durante le ore serali. Alla luce di questa singolare indagine si evince che chi si sveglia di buonora al mattino, perchè ama andare a letto presto, la sera, non solo gode di una migliore salute, ma vive più a lungo. Dunque chi avesse la brutta abitudine di fare le ore piccole per poi svegliarsi tardi, sarebbe bene che ascoltasse i consigli dei ricercatori statunitensi.
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