Inedita tela del noto pittore Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino, ritrovata nel 2016 ad Aversa, nella Chiesa di San Francesco. Vittorio Sgarbi, il famoso critico d’arte ha confermato che il dipinto, L’Assunta appartiene al Guercino, pittore originario di Cento, Ferrara, uno degli artisti più illustri del secolo diciassettesimo, in Italia.
Un’inedita tela, L’Assunta, del noto pittore Giovanni Francesco Barbieri, meglio conosciuto come il Guercino, è stata ritrovata, nel 2016, nella chiesa di San Francesco ad Aversa. Massimo Pulini, artista e storico esperto di arte seicentesca, è l’autore della scoperta. A suo dire lo stile, i documenti e le antiche copie dicono che l’Assunta aversana è la pala finora identificata con quella custodita a Detroit, in America.
Per la cronaca, la ricerca di quest’inedita tela del Guercino si era interrotta tra le chiese di Napoli e del territorio partenopeo, allorquando, sul tramonto degli anni Sessanta, si pensò di averla ritrovata negli Stati Uniti, a Detroit. Mentre la pala d’altare con l’Assunzione della Vergine che il Guercino realizzò nel 1650 per una strana commissione napoletana era stata sempre lì, nella chiesa di San Francesco ad Aversa, in una cappella lussuosa, decorata da intarsi e statue marmoree. In questa chiesa, peraltro convento di clausura delle clarisse è rimasto tutto uguale ed accanto all’Assunta c’è anche l’Adorazione dei pastori che Pietro da Cortona portò a termine nello stesso anno, nell’ottica del progetto di abbellimento della struttura religiosa.
Sta di fatto che mentre Pietro da Cortona, era solito firmare le sue opere a caratteri cubitali, il Guercino non mise mai nessuna firma sul suo capolavoro, prima che l’inedita tela arrivasse in Campania. Dunque l’opera custodita al Detroit Institute of Arts non è la pala dell’Assunta, bensì un’altra opera, sempre di Giovanni Francesco Barbieri, risalente ad otto anni dopo, come si evince dallo stesso Libro dei conti Guercino in cui si parla un secondo quadro con la raffigurazione dello stesso tema mariano.
Oggi abbiamo la certezza, grazie al riconoscimento stilistico della pala aversana e dalla sua corrispondenza assoluta con le fonti antiche. Benché inaspettato il ritrovamento dell’inedita tela non è però casuale: si tratta infatti di uno dei tanti risultati positivi maturati dalla schedatura del patrimonio ecclesiastico che sta giungendo nella banca dati della Chiesa cattolica. Del resto il riconoscimento della pala di Aversa del Guercino è stata resa possibile anche dalla sua presenza sul sito beweb.chiesacattolica.it, una vetrina che rende noto tutto il patrimonio storico, artistico, architettonico, archivistico e librario realizzato dalle diocesi italiane e dagli istituti culturali ecclesiastici sui beni di loro proprietà.
A conferma dell’autenticità de L’Assunta, la testimonianza del celebre critico d’arte Vittorio Sgarbi. Il dipinto, in un primo momento, era stato attribuito all’artista partenopeo Bernardo Cavallino. Lo stesso Sgarbi ha messo in risalto le cattive condizioni della pala d’altare, che andrebbe assolutamente ristrutturata. A tal proposito il primo cittadino di Aversa, Enrico De Cristofaro ha dichiarato di voler coinvolgere i privati nell’operazione di restauro dell’importante dipinto. Inoltre ha continuato il sindaco è intenzione del Comune inserire la splendida chiesa di San Francesco e la stessa pala d’altare del Guercino nel progetto regionale che prevede un percorso turistico ciclabile che vede il coinvolgimento di molti Comuni, dall’Agro- atellano-aversano.