Addio a Stephen Hawking icona della scienza, volto noto per gli studi sull’origine dell’Universo

Addio a Stephen Hawking icona della scienza, volto noto per gli studi sull’origine dell’Universo. L’illustre fisico britannico si è spento a Cambridge, stanotte, all’età di 76 anni.  Colpito dalla sclerosi laterale amiotrofica, appena ventunenne, gli furono pronosticati solo altri 24 mesi di vita, invece, lo scienziato del Regno Unito, sebbene su una sedia a rotelle, si è speso finora per il bene della scienza.

Il noto ed illustre scienziato britannico Stephen Hawking, è venuto a mancare questa notte nella sua residenza di Cambridge, nel Regno Unito, all’età di 76 anni.  La tragica notizia  è stata resa nota dalla famiglia. A Stephen Hawking, appena ventunenne, gli  era stata diagnosticata la Sla, ossia la Sclerosi laterale amiotrofica: i medici gli avevano pronosticato soltanto altri due anni di vita, al massimo, invece, l’esimio fisico, matematico, cosmologo ed astrofisico, per oltre 50 anni ha continuato a smentirli, spendendosi per il bene della scienza.

I figli Lucy, Robert e Tim, più che mai addolorati per la scomparsa del genitore, ma orgogliosi di quanto ha fatto per l’umanità, hanno scritto in un comunicato alla stampa, annunciando la dipartita del padre, quanto segue:

“Nostro padre è stato senza dubbio un grande scienziato ed un uomo straordinario. La sua eredita’ vivrà con noi, ancora per moltissimi anni. Il suo immenso coraggio, la sua voglia di scienza e la sua perseveranza, assieme al suo essere brillante ed al suo umorismo, hanno ispirato molte  persone, in tutto il mondo.” 

In realtà Stephen Hawking non si è rivelato soltanto un grande fisico e scienziato, ma è stato un’autentica icona del sapere. La sua vita e la sua carriera meravigliosa hanno ispirato film per il piccolo schermo ed il cinema, come “La Teoria del tutto”, diretto da James Marsh, un adattamento della vita dell’illustre polivalente  mago della scienza, scritta dall’ex moglie e madre dei suoi 3 figli.

Stephen Hawking fu considerato come il vero erede di Einstein; egli tentò di diffondere le sue teorie nel trattato “Breve storia del tempo”, edito nel 1988 e diventato un successo mondiale, grazie ad oltre 25 milioni di copie vendute, tradotte in numerose lingue.  E proprio in virtù del suo spirito comunicativo, tra il 1993 e il 1996 collaborò nella serie televisiva della Bbc, lo “Stephen Hawking Universe”, in cui  raccontò il suo best seller. Nel marzo 2008 pubblicò “La chiave segreta di George per l’universo”, un libro per bambini scritto con l’aiuto della figlia Lucy.

Alla notizia della sua scomparsa. Theresa May premier inglese, ha ricordato lo scienziato commentando così sul suo profilo  Twitter:

“Il professor Stephen Hawking era un uomo brillante e straordinario, dotato di un ingegno fuori dal normale, al punto di  uno dei più grandi scienziati della sua generazione,  il suo coraggio, il suo umorismo e la sua grande determinazione a trarre il massimo dalla vita sono stati motivi  d’ispirazione. La sua eredità  non sarà mai dimenticata”.

La Nasa, dal canto suo,  sempre sul social network, ha definito Hawking  “un ambasciatore della scienza”, rammentando che “le sue teorie hanno sbloccato un universo di possibilità  che la società sta esplorando”. Lo scienziato, nativo di Oxford è soprattutto famoso per i suoi studi sui buchi neri e  sulla cosmologia quantistica.

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