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Folco Quilici, uno dei più celebri documentaristi italiani, non è più, aveva 87 anni

Folco Quilici, uno dei più importanti e celebri documentaristi italiani, si è spento, aveva 87 anni. Scrittore, regista e fotografo ha accumulato negli anni della sua carriera, un archivio di più di un milione d’immagini, sia a colori che in bianco e nero, attualmente custodite dall’Archivio Alinari. Nel 1998, fu insignito  del “Great Master for creative excellence” dall’International Photo Contest. 

Folco Quilici, scrittore, regista, fotografo ma molto noto come documentarista tra i più importanti d’italia, si è spento, in un letto di Ospedale di Orvieto, a 87 anni, dove era ricoverato da tempo. Nato a Ferrara nel 1930, dopo aver intrapreso un’attività di cineoperatore, si  specializzò in riprese sottomarine, divenendo in breve tempo, molto popolare in Italia ma anche all’estero.

Folco Quilici. immagine tratta dalla copertina del suo libro, “I miei Mari” ph. Mondadori

Folco Quilici studiò regia presso il Centro sperimentale di cinematografia. I suoi film, più che altro documentari, furono dedicati al rapporto tra l’uomo ed il  mare, e furono esportati in tutto il mondo: Sesto Continente, Premio Speciale alla Mostra del Cinema di Venezia del 1954, Ultimo Paradiso, Orso d’Argento al Festival di Berlino del 1956, Tikoyo e il suo pescecane, Premio Unesco per la Cultura del 1961, Oceano, Premio Speciale Festival di Taormina del 1971 e Premio David di Donatello 1972, Fratello Mare Primo Premio al Festival Internazionale del Cinema Marino, Cartaghena, 1974 e Cacciatori di Navi, 1991 Premio Umbria Fiction, 1992, rappresentano i capisaldi della sua produzione assai appezzata da tutti.

Per la cronaca, l’attività di Folco Quilici, per ciò che concerne il cinema culturale, raccolse, in Italia e fuori dai confini nazionali grande spazio in molti programmi televisivi in onda in più puntate. Per i tredici film della Serie Mediterraneo e gli otto di L’Uomo Europeo, Quilici ebbe al suo  fianco lo storico Fernand Braudel e l’antropologo Levi Strauss. Dal 1971 al 1989 diresse e curò magnificamente la rubrica Geo su Rai3.

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In virtù del suo instancabile impegno nella televisione culturale Quilici collezionò numerosi Premi Internazionali, tra cui quello ricevuto nel 1976 il “Festival dei Popoli” per il suo lavoro sul mondo primitivo. Senza ombra di dubbio con Folco Quilici perdiamo una delle figure più rappresentative del giornalismo, del documentarismo, della narrativa e della cultura italiana, un autentico pioniere del genere.

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