Calcio femminile: in Italia molti pregiudizi e pochi investimenti

Calcio femminile in Italia molti pregiudizi e pochi investimenti, ma le cose stanno cambiando-3

Calcio femminile: in Italia, per questa disciplina, ci sono molti pregiudizi e pochi investimenti, ma le cose stanno cambiando seppur lentamente.

Calcio femminile, questo sconosciuto! Purtroppo in Italia, al calcio in gonnella si dà poca importanza. Mentre per sport come il basket, la pallanuoto , la pallavolo, il tennis, lo sci, la scherma e così via. esistono campionati sia maschili che femminili, di gran livello, viceversa, per il calcio femminile non vi è alcun torneo professionistico, ma soltanto amatoriale. Del resto nella nostra penisola troviamo poche squadre e poche calciatrici. Per questo motivo non si investe il giusto necessario su questo sport che, tuttavia,  negli ultimi anni sta prendendo sempre più piede.

Oggigiorno con il progresso, la tecnologia ed i costumi che si evolvono è ancora minima l’attenzione delle Istituzioni nei confronti del calcio femminile e la responsabilità non è ovviamente da ascrivere agli appassionati ed ai tifosi. Sembra inverosimile, eppure, di recente, alcuni dirigenti calcistici, trai i più conosciuti, qui nel nostro paese, si sono espressi con toni alquanto forti verso il calcio femminile, confermando qual è la causa principale che non ha consentito, a questa disciplina sportiva, di ottenere sovvenzionamenti, al pari di altri paesi europei: il calcio è ritenuto ancora come uno “sport da uomini”.

In uno stato come il nostro che mangia pane e pallone e che non si sognerebbe mai di affermare che il  tennis o il karate sono attività da uomini”, ahimè, trovano piede ancora molti pregiudizi, non ultimi quelli secondo cui le donne non sono  in grado di giocare a calcio ad un livello accettabile, ragion per cui il calcio femminile non costituisce uno sport attendibile. Nel corso di un dibattito sui possibili finanziamenti al calcio femminile provenienti da quello professionistico maschile, Belloli dichiarò suscitando enormi polemiche:

Basta! Non si può sempre parlare di dare soldi a queste quattro lesbiche che corrono dietro ad un pallone. Belloli venne pertanto sfiduciato all’unanimità dalla LND, qualche giorno  giorno dopo e perciò  abbandonò l’incarico. Alcuni giorni prima Carlo Tavecchio, ex presidente della FIGC,  ma allora presidente della LND, intervistato dal programma televisivo della RAI “Report” disse: «Si pensava che le donne fossero handicappate rispetto ai maschi, ma invece abbiamo constatato che sono molto simili”.

In realtà il calcio femminile fece la sua prima tiepida apparizione nel mondo dello sport italiano verso la metà del ventesimo secolo con la fondazione di alcune squadre amatoriali ed altre istituite esclusivamente per esibizione, scopi benefici e per la promozione dello sport femminile in genere.

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