Origini della maglia azzurra del Napoli. Ecco il perché.
Origini della maglia azzurra. Come tutti sanno il colore della maglia della squadra di calcio del Napoli è azzurra, ma non tutti sanno il perché è azzurra. Dunque cerchiamo di risalire alle origini della maglia azzurra. Ecco come nasce il colore ufficiale della maglietta del Napoli:la Società sportiva Calcio Napoli nacque nel 1926 dalla fusione di due club: L’ Unione Sportiva Internazionale Napoli ed il Naples Foot-Ball & Cricket Club.
Per la cronaca l’Unione Sportiva Internazionale Napoli indossava la casacca azzurra in onore dei sovrani della casa Borbone e degli Angioini, mentre il Naples Foot-ball aveva una maglia a strisce verticali di colore celeste e azzurro ma dal significato assolutamente meno affettivo e meno nostalgico, infatti il colore di quelle magliette rappresentavano il cielo ed il mare di Napoli.
Al’indomani della fusione tra i due club partenopei a causa dell’importanza riconosciuta all’Internazionale Napoli prevalse l’azzurro che ancora oggi rappresenta il colore ufficiale della Società sportiva Calcio Napoli. Da qui l’origine della maglia azzurra. La prima partita di calcio a Napoli fu disputata nel lontano 1896 al Campo di Marte situato in un’area estesa tra le propaggini occidentali del quartiere di San Pietro a Patierno.
All’epoca, sul terreno di gioco, si affrontarono la formazione del Circolo Canottieri Italia ed una squadra mista formata dagli altri circoli nautici della città di Napoli. Tra il 1901 e il 1903 venne poi fondata la prima squadra ufficiale che rappresentava la città: l’aristocratica Open Air Foot Ball Club di proprietà del Marchese Michele Ruffo della Scaletta, in collaborazione con Alfonso Parise e Alfredo Vittorio Reichlin, nonché con i fratelli Costa, Verusio, D’Andria e Panagia. Nello stesso periodo, inoltre, la polisportiva Virtus Partenopea partecipò ai tornei calcistici FGNI.
Nel 1911 la componente italiana del Naples si distaccò da quella inglese dando vita all’Unione Sportiva Internazionale Napoli. Il primo agosto del 1926 l’assemblea dei soci dell’Internazionale decise di cambiare il nome della società costituendo l’Associazione Calcio Napoli. Giorgio Ascarelli ricco commerciante fu il primo presidente della storia del club partenopeo.
I primi due campionati 1926/27 e 28/29, furono disastrosi, infatti terminarono in entrambi i casi con una retrocessione però evitata grazie alla Figc, che premiò la squadra azzurra con un doppio ripescaggio. Ascarelli e i suoi successori ebbero però l’intuizione di creare una specie di settore giovanile, ancorché primitivo, tra le cui fila realizzava i suoi primi gol un tale Attila Sallustro. In principio il simbolo del Napoli doveva essere un cavallo di razza, ma leggenda vuole che nel 1927, dopo il campionato negativo, il cavallo si trasformò in un ciuccio malridotto che ancora tuttora è rimasto il simbolo della squadra.