Matera Capitale Europea della Cultura 2019: vivere un viaggio interiore

Matera Capitale Europea della Cultura 2019: vivere un viaggio interiore. Città di straordinario fascino.  Conosciuta come “Città dei Sassi”, Matera è una delle città abitate più antiche al mondo, con i primi insediamenti risalenti ad oltre 10.000 anni fa.

Matera Capitale Europea della Cultura 2019. Credo che la geomorfologia riesca a spiegare la storia e lo spirito profondo della Lucania, a partire da Matera, più di quanto non riescano a fare le discipline umanistiche.

 “La Lucania mi pare più di ogni altro, un luogo vero, uno dei luoghi più veri del mondo […] Qui ritrovo la misura delle cose […] le lotte e i contrasti qui sono cose vere […] il pane che manca è un vero pane, la casa che manca è una vera casa, il dolore che nessuno intende un vero dolore. La tensione interna di questo mondo è la ragione della sua verità: in esso storia e mitologia, attualità e eternità sono coincidenti.” (Carlo Levi)

Matera Capitale Europea della Cultura 2019.

Meravigliosamente impressionante. E’ ciò che penso di Matera, orgoglio della Basilicata, Matera Capitale Europea della Cultura 2019 e meta del mio viaggio interiore di alcune settimane fa. Matera e Altopiano della Murgia, un territorio in simbiosi, di “dolente bellezza”, radiografia dell’anima lucana, con la sua capacità di lasciarsi attraversare dalle esperienze come le gravine incidono profondamente le rocce calcaree di questo territorio. Calcareniti, rocce generatesi dall’accumulo di sedimenti di varia origine (fossili di organismi marini, frammenti di gusci di molluschi, alghe), derivanti in gran parte dalla degradazione e dall’erosione di rocce preesistenti. Dunque lo spirito di altri organismi, non si disperde, si fa materia, materia dura, porosa, che a sua volta ha la capacità di assorbire.

Matera: tra spirito e materia.

Credo che la geomorfologia riesca a spiegare la storia e lo spirito profondo della Lucania, a partire da Matera, più di quanto non riescano a fare le discipline umanistiche. Matera è materia e madre (mater), e lo è nell’archetipo per eccellenza dell’utero materno: la grotta. Ed anche quì, spirito e materia si ritrovano nuovamente. A partire dal Paleolitico, nel corso della storia, la grotta è stata per l’uomo insediamento civile, ed è elemento fondante dell’affermarsi degli aspetti religiosi e culturali. Difficile da trasmettere con parole semplici, la visione di villaggi trincerati neolitici sull’altopiano Murgia Timone. La natura selvaggia, ostile, immobile ed impermanente allo stesso tempo, aiuta dunque a interiorizzare l’energia speciale di Matera. Cogliendo la verità di questi luoghi, fissandola nel cuore e nella mente, è possibile far librare il proprio spirito, rendendolo permeabile, ricettivo, vivo, analogamente ad essi. E’ da quì che parte il viaggio interiore a Matera.

“Chiunque veda Matera non può non restarne colpito, tanto è espressiva e toccante la sua dolente bellezza.” (Carlo Levi)

Matera: un viaggio diverso dagli altri.

Ritengo che vivere Matera sia una esperienza totale, che attiva in maniera potente tutte e cinque i sensi. E chissà che non sia proprio questa simultanea attivazione a generare ulteriori indescrivibili sensazioni. Il tatto è fortemente stimolato dal contatto dei piedi con le ruvide strade sassose della città. Passeggiare tra i sassi di Matera è faticoso, specie in inverno, e credo che il bello sia proprio quello. Tra le sensazioni tattili, sebbene sia alquanto anomalo, mi piace inserire il vento gelido, tagliente che spira dall’altopiano della Murgia, e che accompagna il viaggiatore come un amico fedele. Un amico fedele che continua a sussurrare all’orecchio,e mi collego così al senso dell’udito, che è indubbiamente stimolato dai canti degli uccelli, miagolii di affettuosi gattoni, dalle foglie secche calpestate dai viandanti, dal vocìo dei turisti e dalle parlate locali; meravigliosa ed “esotica” eredità dei Greci delle colonie, che coabitarono con l’indigena popolazione dei Lucani. Ma tra le bellissime sensazioni uditive, non posso non annoverare il piacere di ascoltare il suono delle campane a mezzogiorno, delle tantissime chiese presenti a Matera. Un’esperienza da vivere.

Relativamente all’olfatto, è bene menzionare il profumo muschioso che emana il vicino altopiano della Murgia. Siamo a 400 metri di altitudine, quindi nell’aria pura che si respira, si avvertono delle piacevolissime note floreali e legnose. Relativamente ai profumo e sapore del cibo, sarò ben lieto di soffermarmici più avanti.

Matera: un viaggio in sé stessi.

E’ stato splendido vivere Matera Capitale Europea della Cultura 2019. La vista è un senso fortemente stimolato nel contatto con Matera: altopiani verdeggianti, irte stradine e vicoli costeggiati da antiche case, i “Sassi”, ovvero il centro storico della città, grotte, ipogei, innumerevoli chiese come quella di architettura romanica di San Giovanni Battista, (da sottolineare l’atmosfera mistica e medievale dell’interno), chiese rupestri, (estremamente suggestiva la Chiesa di Santa Maria de Idris), cattedrale della Madonna della Bruna e di Sant’Eustachio, (bellissimo il dipinto dell’altare maggiore ad opera di Fabrizio Santafede), la riproduzione di Matera in miniatura ad opera di Eustachio Rizzi, le meravigliose opere custodite nel Museo Nazionale d’Arte Medioevale e Moderna della Basilicata, (bellissima la sezione dedicata all’arte sacra), il Museo Archeologico Nazionale “Domenico Ridola”, (incredibile sezione dedicata ai reperti provenienti dai villaggi neolitici della Murgia),  e tanto altro ancora che sarebbe impossibile citare in un solo articolo. In ultimo è bene porre l’accento sulla bellezza di Matera, al calar della sera, con le sue tenui luci giallastre che si accendono, generando un’atmosfera di rara bellezza. Più che suggestiva anche la rappresentazione del presepe vivente in occasione delle feste natalizie.

Le prelibatezze della cucina lucana.

Completando infine con il senso del gusto, faccio menzione di alcune delle prelibatezze della cucina lucana, che ho avuto modo di gustare. Buonissima la crapiata, piatto tipico materano: una zuppa di legumi composta da grano, cicerchie, grano, ceci neri, fagioli e patate. Deliziosa la purea di fave con cicorielle campestri, accompagnata da pane di Matera, tostato, e peperone crusco. Il peperone crusco è un peperone rosso, dolce, e molto croccante. Buonissimi i formaggi pecorini locali, il caciocavallo podolico ed i funghi cardoncelli trifolati. Orecchiette, cime di rape, acciughe, mollica fritta e peperone crusco, salsiccia lucana e cicoriella saltata con aglio e peperoncino. Relativamente la dessert, ho trovato deliziosa la mousse di ricotta, ficotto (spremitura di fichi), granella di nocciole al profumo d’arancia, accompagnato da un cantuccino fatto in casa.

 

Sapori semplici e intensi.

Un mix di sapori semplici, genuini, intensi, chicche gastronomiche che oggi fanno della Lucania, un luogo in cui  vengono conservati gelosamente prodotti di nicchia, dove la cucina si fonde con il territorio e la grande tradizione. La tradizione che rende oltremodo meritato il fregio Matera Capitale Europea della Cultura 2019.

Matera: un viaggio…italiano.

In conclusione mi preme dunque ribadire e sottolineare l’impatto fortemente mistico e spirituale, oltre che culturale, che caratterizza il viaggiatore, solitario o che gode di compagnia, che decide di visitare Matera. Non occorre scappare in Islanda, in Nepal o in Polinesia per intraprendere un tipo di itinerario che molti definiscono “viaggio per ritrovare sè stessi”. Matera ha tutte le carte in regola per appagare le necessità dei viaggiatori più usuali, sino ad arrivare a quelli più esigenti, in cerca di senso e di esperienze di grande impatto emotivo. Al di là dell’importante fregio di Capitale Europea della Cultura 2019, è bene ricordare che Matera è la terza città più antica del mondo con i suoi 10.000 anni di storia. Agostino Riitano, Cultural Project Manager e parte del team di direzione artistica del progetto Matera 2019, nell’intervista a me rilasciata, mi ha aiutato a comprendere ancor meglio quanto si buono si stia facendo per la città, coinvolgendo il più possibile l’orgogliosa comunità locale. Vi consiglio di ascoltare le parole di Agostino, nel video allegato a questo articolo.

L’esperienza suggestiva della grotta-abitazione.

In ultimo, occorre che io ringrazi le strutture che mi hanno ospitato nei due giorni che ho trascorso a Matera. A partire dallo staff della tanto suggestiva quanto elegante struttura Fra i Sassi Residence. Ho conosciuto delle persone che mi hanno dimostrato grande garbo e disponibilità. E’ stato molto bello alloggiare in una delle loro grotte-abitazioni, intime e confortevoli, situate nel Sasso Barisano. Soluzioni architettoniche che riprendono gli stilemi originali delle abitazioni utilizzate anni addietro dai cittadini di Matera: balconi, finestre, facciate, gestione degli spazi che rispetta la natura e la morfologia del territorio. Un’esperienza particolarmente suggestiva che rende oltremodo meritato il fregio Matera Capitale Europea della Cultura 2019.

Mi preme ringraziare lo staff della struttura La Grotta nei Sassi, guidato da splendide e valenti persone; a partire da Giovanna che mi ha permesso di assaggiare squisiti piatti tipici materani.

Ringrazio allo stesso modo Fabio ed il suo team di lavoro, della struttura Osteria al Casale, anch’essi tanto disponibili quanto competenti, che mi hanno coccolato con altre leccornie della ricca tradizione gastronomica Lucana.

Grazie a Matera, che mi ha fatto respirare quella intensa aria natalizia che solo i bambini riescono a percepire. Ho percorso quante più strade potessi e l’indolenzimento ai polpacci, che mi porto ancora dietro a distanza di giorni, mi causerà una nostalgia precedenti, quando sparirà. Evviva Matera Capitale Europea della Cultura 2019!


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