Pino di Posillipo, albero italiano più noto, ha incantato pittori e fotografi

una vecchia cartolina che ritraeva il famoso pino di posillipo

Pino di Posillipo, albero italiano più noto, ha incantato i più grandi  pittori e fotografi di tutto il mondo per 130 anni.

Pino di Posillipo. Chi non ha mai visto o sentire parlare del pino di Posillipo, i meno giovani  ricorderanno sicuramente quell’albero più celebre della nostra penisola che fin dai primi del novecento agli anni ottanta, ha entusiasmato ed ispirato nelle loro opere i migliori pittori e fotografi al mondo.

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A sentir l’autorevole parere della National Geographic, il pino di Posillipo che sorgeva sull’incantevole golfo di Napoli, per quasi la bellezza di due secoli è stato l’albero più famoso d’Italia. Quest’ultimo si trovava nei pressi della chiesa di Sant’Antonio a Posillipo, esattamente in via Minucio Felice.  Molti non lo sanno ma il pino di Posillipo  poteva addirittura fregiarsi di una denominazione scientifica: pinus pinea (pino domestico). Fin dagli albori del novecento  l’albero ha incantato, nonché ispirato pittori e fotografi di fama mondiale. Inoltre il pino di Posillipo è stato buon testimone  dei tanti sospiri degli innamorati ed ispirato molte  canzoni e poesie. La Scuola di Posillipo, con i suoi pittori, rappresenta, attualmente, un prezioso documento riguardo lo “stato dei luoghi”della città di Napoli  negli anni di fine Ottocento ed inizio Novecento, incluse naturalmente e condizioni paesaggistiche della collina di  Posillipo.

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In verità, in un disegno di Giacinto Gigante, uno dei due capiscuola, intitolato Panorama da Sant’Antonio a Posillipo, il pino non è ancora presente. Dunque dal momento che  i pittori della Scuola di Posillipo praticarono la pittura paesaggistica fino a non oltre il 1855, si può affermare con certezza  che quel pino fu piantato, o almeno diventò adulto dopo il 1855. Il pino di Posillipo dall’alto della collina  sembrava dare ombra a tutto il golfo, dal Vesuvio fino ad arrivare a Sorrento e a Capri. Si narra che desse addirittura riparo e frescura a chi navigava nelle acque del golfo partenopeo.

“Khvicha Kvaratskhelia, proprio come il serpente spesso evocato nel libro di Grigol Robakidze, sta cambiando pelle e piuttosto velocemente. Una pelle morbida, squamosa, caratterizzata da numerosi disegni, che paiono essere rappresentativi dell’infinita fantasia del calciatore georgiano con il pallone tra i piedi. Ed allora corri ragazzo, continua per la tua strada, sii forte, sii libero, sii semplicemente… Khvicha.”

Disgraziatamente dopo ben 130 anni di vita, a causa di una malattia, il pino dovette essere abbattuto.  Nel 1984 Legambiente ha voluto piantare un altro albero, e comunque nella  zona restano pini altrettanto fotogenici, ma dopo quasi due secoli di raffigurazioni e cartoline mozzafiato la differenza si nota e come. Purtroppo il pino di Posillipo non c’è più e non potrà mai essere annoverato tra gli alberi monumentali italiani. Il famoso pino di Napoli non è stato comunque il più antico albero italiano, il primato spetta infatti a Patriarca o S’Ozzastru, un olivo. Si tratta infatti del nonno di tutti gli olivi: ha oltre 4000 anni e si trova in Sardegna, nel comune di Luras in provincia di Olbia Tempio.  Secondo diversi esperti, è anche uno dei più antichi alberi di tutto il continente europeo.

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