Appartenenti ai Movimenti antagonisti ed ai centri sociali protestano contro il G7 in programma da domani nell’isola d’Ischia.
Gente appartenente ai Centri sociali nonché ai movimenti antagonisti hanno già manifestato, questo pomeriggio, contro il vertice G7 che si riunirà domani nell’isola d’Ischia, nel golfo di Napoli. I manifestanti si sono radunati a porta di Massa, in attesa di imbarcarsi su di un traghetto della Caremar diretto all’isola Verde, che ha portato, per l’occasione un grave ritardo di oltre 50 minuti, scatenando tra l’altro il disappunto dei passeggeri che hanno dovuto subire inermi la spiacevole situazione.
Grandi le misure di sicurezza; agenti della polizia di stato, militari dell’arma dei Carabinieri e della Fiamme Gialle hanno scortato tutti gli appartenenti ai movimenti antagonisti che non superavano complessivamente le 150 unità. Tra i partecipanti campeggiava uno striscione blu con la scritta gialla e nera che recitava “No G7 per un mondo senza confini”.
Prima dell’imbarco un corteo di persone sempre aderenti ai centri sociali ed a movimenti antagonisti, si è svolto da piazza Municipio verso Calata Porta di Massa, a Napoli.
I partecipanti al corteo anti G7 hanno inondato di salsa di pomodoro un piccolo tratto della banchina della stazione marittima e poi l’hanno gettata anche in un tratto di mare, nel corso del tragitto verso Ischia. In realtà gli aderenti ai movimenti di protesta denunciano fortemente quanto sta avvenendo in questo ultimo periodo in mare: infatti il pomodoro rosso vuole simboleggiare iconicamente il sangue dei migranti che vengono fatti morire senza pietà nelle nostre acque, come ha dichiarato peraltro uno dei manifestanti al megafono.
Si sono registrati momenti di tensione anche nell’isola verde al momento dell’arrivo al porto di Ischia della nave Triade della Caremar. Intanto sta per partire questo nuovo G7 ad Ischia, che rappresenta un’alleanza tra le grandi democrazie mondiali da un lato ed i big della rete internet da Microsoft a Google, da Facebook a Twitter.
Le delegazioni dei ministri degli interni, arrivano via mare intorno alle 17 nel piazzale del castello aragonese, protetti da un cordone di forze dell’ordine, sorvolati e sorvegliati dal cielo da droni ed elicotteri, quando gli antagonisti sono già ripartiti, dopo un corteo pacifico e soprattutto tenuto a debita distanza dalle delegazioni.