Peschereccio siciliano di Mazara del Vallo precisamente, l’Anna madre, che navigava a circa 30-35 miglia Nord-Est dalla località tunisina di Zarzis insieme ad un altro peschereccio l’Aliseo, è stato preso di mira dai colpi di mitragliatrice di una motovedetta tunisina.
L’equipaggio del peschereccio Aliseo, che era nelle immediate vicinanze ha assistito alla scena, e immediatamente ha contattato la Marina militare italiana la quale fatto giungere sul posto un elicottero e una nave militare. Un intervento che ha permesso di evitare il peggio facendo allontanare l’imbarcazione a quanto pare appartenente alle autorità doganali tunisine.
Il brutto episodio, avvenuto mercoledì sera al tramonto, sarebbe da ricondurre alla cosiddetta “guerra del pesce”, che purtroppo fa il paio con il clima di tensione che in questi giorni accompagna la missione italiana in Libia per fronteggiare l’emergenza immigrazione.
Dall’imbarcazione sono partiti alcuni colpi d’arma da fuoco verso il peschereccio i quali hanno subito dato l’allarme via radio. L’intervento contemporaneo dell’elicottero italiano e dell’unità militare italiana ha costretto gli aggressori dell’unità tunisina a desistere dall’assalto. “Esprimo grande apprezzamento per l’azione sinergica ed operativa del ministero degli Affari esteri italiano e dell’Ambasciata italiana a Tunisi, della Marina militare italiana e della Marina militare tunisina. Tuttavia, registriamo indignazione e sgomento per quanto accaduto, un ulteriore episodio di una guerra del pesce che dura da oltre 50 anni e mette a repentaglio l’incolumità dei nostri pescatori”. Questo ha dichiarato il presidente del Distretto della Pesca Giovanni Tumbiolo.