Roma vertice Regione – Acea, per scongiurare il razionamento dell’acqua, la sindaca Raggi si mostra ottimista.
A Roma vertice, Governo e Regione Lazio stanno lavorando affinché si trovi una soluzione tampone all’emergenza idrica che sta attanagliando un pò tutta la nostra penisola. Si cerca acqua da altre fonti per scongiurare il pericolo del razionamento.
Proprio per scongiurare lo stop all’erogazione dell’acqua nelle case dei cittadini romani, la sindaca Virginia Raggi ha sentito il governatore del Lazio Nicola Zingaretti e per oggi è stato convocato, al Campidoglio, un vertice Regione-Acea. “Al tavolo troveremo una soluzione“, ha assicurato la prima cittadina di Roma “E’ impossibile, ha aggiunto la Raggi che un milione e mezzo di romani non abbiano l’acqua nelle loro abitazioni “.
Intanto venerdì prossimo si interromperà il flusso di acqua potabile dal lago di Bracciano verso i rubinetti della Capitale, ragion per cui l’Acea potrebbe quindi essere costretta a fermare la fornitura all’intera città.
Ma per evitare questa drastica situazione, Governo e Regione Lazio lavorano ad un piano d’emergenza: aumentare l’approvvigionamento idrico, trovandolo da altre fonti, almeno fino ai primi di agosto, quando i romani andranno in ferie e la richiesta di acqua scemerà, sperando, tuttavia anche nelle piogge che dovrebbero arrivare nei prossimi giorni.
Si pensa di far affluire nell’acquedotto di Roma più acqua da altre nove fonti di approvvigionamento: in special modo sulle cinque sorgenti che già garantiscono la gran parte dell’acqua potabile. Si fa riferimento soprattutto a quella del Peschiera, la principale, situata nella provincia di Rieti. Di questo nuovo piano alternativo già ne parlano i maggiori quotidiani romani.
L’Acea, dal canto suo dichiara che se la Regione ha un piano alternativo per ovviare al rifornimento dell’acqua dal lago di Bracciano può tranquillamente illustrarlo, in caso contrario, si procederà attraverso le rigide turnazioni già annunciate.
Il Comune di Roma assicura la popolazione che si sta facendo il possibile e l’impossibile per fronteggiare la crisi idrica, crisi che ha indotto anche il Vaticano a intraprendere misure per risparmiare il più possibile l’acqua. il Governatorato ha dunque decretato lo spegnimento di tutte le fontane, sia quelle esterne ubicate in Piazza San Pietro, sia quelle interne dislocate nei Giardini Vaticani e nel territorio dello Stato.