Vinili: La Sony dopo quasi 30 anni tornerà a stamparli nuovamente, un supporto analogico accantonato nel 1989.
Lo farà a partire da marzo prossimo in Giappone, grazie ad un impianto di nuova costruzione. Il disco in vinile, un prodotto di nicchia mai abbandonato dagli appassionati, sta conoscendo un periodo di vera e propria rinascita con cifre di distribuzione che non si vedevano dai primissimi anni ’90.
Lp, Long Playing, un supporto dichiarato morto dopo l’arrivo dei cd e poi della musica in streaming. Incredibilmente è iniziata irrefrenabile la risalita. A fine 2016, la vendita di 33 e 45 giri solo nel Regno Unito ha raggiunto 3,2 milioni di unità (+53%).
Attualmente in Giappone l’offerta di vinili è decisamene inferiore alla richiesta. Nel paese è in crescita il numero dei giovani che acquistano questi dischi, la cui produzione nel Sol Levante è stata pari a quasi 800mila unità nel 2016, in crescita di otto volte rispetto al 2009. Inoltre, in Giappone ad oggi è attiva solo un’azienda, la Toyojkasei, che fabbrica vinili per conto terzi.
Nel 2017, diverse nuove fabbriche che producono vinili sono nate negli Stati Uniti, ed in Europa, dove la maggior parte delle società che stampano vinili per major ed etichette indipendenti sono nella Repubblica Ceca e in Olanda. Tutte insieme, le fabbriche europee riescono a produrre non più di 100mila pezzi al giorno, una cifra che oramai non soddisfa più le richieste. Il colosso discografico per il momento inizierà a stampare vinili di musica giapponese, chissà se in futuro l’iniziativa verrà estesa ad altri paesi o sarà adottata da altre etichette discografiche.
Si prevede che al mondo il fatturato legato ai dischi in vinile raggiungerà quest’anno un miliardo di dollari, mentre quello di Cd e Mp3 accuserà un calo. Un mercato che correrà parallelo a quello dello streaming, spinto da Spotfy e Apple Music.
Sony riporta indietro le lancette della musica mondiale….