Altra autobomba in Afghanistan, colpito aeroporto Jalalabad, 1 morto
Un giorno dopo la strage di Kabul, da parte dello stato islamico, costata la vita a 90 persone, l”Afghanistan, ha vissuto un nuovo momento di terrore. Un’altra autobomba, infatti, è stata fatta esplodere nei pressi dei terminal dell’aeroporto di Jalalabad, nell’Afghanistan orientale, nella provincia di Nangarhar, distante appena 120 chilometri da Kabul ed ha causato una vittima, sembra trattarsi di un soldato e cinque feriti, di cui quattro civili.
Secondo quanto riportato da un portavoce del governo afghano, un altro kamikaze suicida sarebbe saltato in aria, a bordo di un’auto nei pressi di un punto di informazione per i passeggeri.
Se ieri è giunta, puntuale la rivendicazione dell‘Isis, riguardo alla paternità dell’attentato nella capitale afghana, questa volta, per il momento, non c’è stata alcuna rivendicazione. I talebani negano ogni loro coinvolgimento.
Questo nuovo atto terroristico, mediante un’altra autobomba, è scattato a meno di 24 ore dalla terrificante carneficina avvenuta nella piazza centrale della città di Kabul, nella zona delle varie ambasciate, nella quale sono morti tantissimi civili e diversi bambini. Quello di ieri è stato il più grave attacco subito dal’Afghanistan dal 2011.
Ricordiamo che non è la prima volta che l’aeroporto di Jalalalbad, terza città, dello stato afghano, viene preso di mira dai terroristi. Difatti, già più volte, in passato, lo scalo è stato teatro di atti terroristici, come nel febbraio del 2012, quando sempre un kamikaze si fece esplodere a bordo di un’altra autobomba, non distante dall’aeroporto, provocando la morte di 9 persone tra cui sei civili, un soldato afgano e due guardie ed almeno 12 feriti.
Dunque, sembra non esserci più pace tra la popolazione dell’Afghanistan, messa a dura prova dagli ultimi drammatici avvenimenti di queste ore. Il fenomeno, sempre più crescente, del terrorismo islamico, del resto, è stato l’argomento principe del recente G7 di Taormina.
I sette capi di stato delle maggiori potenze del mondo hanno ampiamente discusso il triste fenomeno, auspicando di trovare in tempi brevi una soluzione definitiva per combattere l’Isis. Tuttavia nel mentre si studiano accorgimenti e strategie, i terroristi del Califfato seminano morte.