Ennesima provocazione della Corea del Nord é stao lanciato altro missile tipo Scud. Seul ha convocato il Consiglio di sicurezza.
Dopo il G7 di Taormina, c’è stata l’ennesima provocazione della Corea del Nord, che ha lanciato un altro missile di tipo Scud. Sembra che il missile abbia coperto la distanza di circa 450 km prima di terminare nelle acque del mar del Giappone. Non vi è ancora l’ufficialità, tuttavia, sembra trattarsi di un terzo modello di missile, lanciato in appena poche settimane.
Il test sarebbe avvenuto alle 22:39 di domenica, qui in Italia, in base ai dati diffusi dal Comando di Stato maggiore di Seul.
Di questa ennesima provocazione nordcoreana è stato, naturalmente, informato anche il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. L’ipotesi più accreditata per “giustificare” il nuovo lancio, resta per il momento, la risposta di Pyongyang al G7 del fine settimana scorsa, tenutosi in Sicilia, nella splendida località di Taormina.
In quella sede i leader dei Sette Grandi hanno concordato che: “La Corea del Nord, pone nuovi livelli di minaccia in crescita, di grave natura alla pace e alla stabilità internazionale, invitandola all’immediato stop dei suoi piani missilistici e nucleari nella piena conformità delle diverse risoluzioni Onu sull’argomento”.
Il dittatore della Corea del Nord, avrebbe voluto far comprendere, attraverso questo suo gesto, di non voler sottostare assolutamente ai diktat delle grandi potenze mondiali, quasi un guanto di sfida verso i sette grandi leader, appena riunitisi per stabilire come impedire alla Corea del Nord il lancio di queste nuove potenti armi nucleari che possono costituituire una minaccia per il mondo intero.
Questi vettori, di tipo Scud, di origine sovietica, usano carburante liquido ed hanno un raggio di azione di 300-500 km, avendo come possibile bersaglio la copertura dell’intero territorio sudcoreano. Ultimamente, però, Pyongyang avrebbe sviluppato una maggiorazione del raggio, nota come Scud-ER raggio esteso, addirittura capace di doppiare la distanza e di poter colpire eventualmente anche il Giappone. Lo scopo della Corea del Nord impegnata sul fronte dei missili terra-mare, ora sarebbe quello di contrastare le portaerei americane, sempre più numerose intorno alla penisola.
Il lancio di questa notte rappresenta il nono dall’inizio dell’anno ed il terzo da quando l’attuale presidente Moon jae-in si è insediato il 10 maggio, in Corea del Sud. Dopo questo ultimo lancio il presidente sudcoreano ha convocato una riunione d’urgenza del Consiglio di sicurezza.
Questa nuova sfida lanciata dal Nord, giunge nel mezzo dei grandi sforzi che Seul sta facendo per riaprire, canali di assistenza umanitaria. Intanto da fonti istituzionali giungono dichiarazioni:. “Seul “replicherà con decisione alle provocazioni della Corea del Nord, ma allo stesso tempo, saremo flessibili sulla revisione dei mezzi per consentire aiuti umanitari e scambi tra civili senza compromettere le sanzioni internazionali”.