Diventiamo tutti imprenditori aprendo una partita IVA

aprire una partita IVA per diventare imprenditori

La decisione di aprire una partita IVA rimane attualmente la soluzione preferita da molti giovani per accedere al mondo del lavoro, considerata la  difficile situazione economica attuale che rende complicata la possibilità di trovare un posto fisso di lavoro.

La bassa crescita economica in Italia e la relativa crisi occupazionale, spingono molti giovani a darsi da fare, aprendo una partita iva e mettendosi in proprio, rischiando anche un po’ dei propri risparmi. Dall’inizio della crisi economica globale nel nostro paese si è registrato un boom di nuove partite IVA, trend destinato a crescere nei prossimi anni.

Quando un neo imprenditore si accinge per la prima volta ad aprire un nuova partita IVA, viene assalito da numerosi dubbi legittimi, tra cui i più frequenti sono: Come si apre? Quanto costa? Quante tasse devo pagare? Quali spese devo affrontare? Ho bisogno di un commercialista? E’ davvero conveniente o lascio stare? Quali sono gli adempimenti?

Per poter valutare la convenienza, è necessario prendere in considerazione tantissimi aspetti: fiscale, contributivo, lavorativo etc. Pertanto potrebbe rivelarsi utile consultare un consulente tributario o un commercialista.

Ci siamo quindi rivolti, per ottenere opportune risposte, presso lo “Studio Cristiano” una struttura di valenti commercialisti napoletani, i quali con estrema disponibilità ci hanno fornito utili consigli.

D:. Quali sono i fattori che dovremo considerare per aprire una partita IVA ?

Studio Cristiano :. “ Tutti coloro che esercitano un’attività economica abituale, in forma di società o in via individuale, e professionisti autonomi, devono aprire una partita IVA”. “Devono quindi aprire la partiva iva coloro che svolgono attività d’impresa, a prescindere dalla forma societaria adottata (esempio: sas, snc, ss, srl, spa, sapa, coop) ovvero gli imprenditori individuali (titolari di ditte individuali) nonché i professionisti (esempio: notai, avvocati, commercialisti, medici ecc.) e gli enti non commerciali (esempio: associazioni culturali, onlus, associazioni sportive dilettantistiche…) che esercitano anche attività d’impresa”.

D:.Cosa significa abituale?

Studio Cristiano :. “Significa che l’attività economica deve essere svolta con continuità e non sporadicamente. Se l’attività è sporadica il  soggetto che la esercita potrebbe essere sollevato dall’obbligo di aprire una partita Iva, quindi senza obbligo di emettere fatture e pagare l’iva, essendo assoggettato all’obbligo di emettere una ricevuta per prestazione occasionale. In quest’ultimo caso il rapporto andrebbe inquadrato nell’ambito del lavoro autonomo occasionale”.

D:. Esiste un limite preciso oltre il quale l’attività si considera abituale? Stabilito che una delle condizioni che fa scattare l’obbligo di richiedere la partita iva è, l’abitualità, dell’attività economica esercitata, ci si chiede se esistono soglie per distinguere quando un’attività sia abituale o meno.

Studio Cristiano :. “La risposta è no! Tali soglie esistono solo a livello contributivo, doppio limite di 5000 € e 30 giorni, non essendo invece previste dalla disciplina fiscale”.

D:. Come si apre una nuova partita IVA?

Studio Cristiano :. “Aprire una partita IVA costa zero! In pratica, come già anticipato, l’apertura di una partita IVA è molto semplice e assolutamente gratuita”.

“La partita IVA è composta da 11 caratteri numerici: i 7 numeri iniziali identificano il contribuente, gli altri 3, a seguire, individuano il Codice dell’Ufficio dell’Agenzia dell’entrate competente, mentre l’ultimo ha una funzione di controllo”. “Per aprire una partita IVA è necessario dar notizia agli uffici delle imposte (Agenzia delle Entrate competente) dell’inizio della propria attività d’impresa, entro 30 giorni dal primo giorno di attività, con una specifica dichiarazione, denominata appunto dichiarazione d’inizio attività”.

La dichiarazione di inizio, variazione e cessazione di attività, è contenuta in un unico modulo (valevole anche per la variazione o cessazione attività) e si effettua presentando uno dei due modelli previsti, a seconda che l’imprenditore sia ente sia un soggetto diverso dalle persone fisiche (Modello AA7/7) ovvero sia una persona fisica (Modello AA9/7)”.

“I soggetti che intraprendono l’esercizio di un’impresa, di un’arte o di una professione nel territorio dello Stato Italiano, devono farne dichiarazione entro trenta giorni secondo una delle seguenti modalità:

I soggetti diversi dalle persone fisiche devono utilizzare il modello AA7/7, mentre le imprese individuali e i professionisti il modello AA9/7.

La dichiarazione va presentata entro trenta giorni dalla data dell’effettivo inizio. L’attività si considera effettuata quando sia stata posta in essere almeno un’operazione attiva o passiva”.

Studio Cristiano :. “Prima di valutare se i comportamenti dei datori di lavoro siano perfettamente in linea con la normativa fiscale e del lavoro, occorrerà capire se realmente conviene ad un soggetto, che intende o aspirare ad un posto di lavoro o avviare una carriera imprenditoriale, aprire o meno la partita IVA”.

“Inoltre comprendere se converrà o meno aprire una partita IVA nel 2017, si dovrà subito considerare che anche nell’anno corrente è in vigore un regime più conveniente di partita IVA agevolata, denominato Regime forfettario. Per poter rientrare in tale agevolazione il lavoratore deve rientrare in determinate fasce di reddito; se invece supera determinate soglie, può optare solo per il regime ordinario di partita IVA”.

Ringraziando lo “Studio Cristiano” per la gentile collaborazione, invitiamo comunque a considerare correttamente tutte le variabili da valutare per effettuare l’apertura di una nuova partita IVA ed i suoi costi di gestione, consigliando opportuno, affidarsi ad un buon consulente che saprà orientavi correttamente.

Exit mobile version