Attacco USA in Siria. Missili lanciati contro la base aeronautica siriana di Shayrat, stanotte alle 4,40 ora locale. La Siria ha condannato l’attacco USA come “Atto di aggressione contro uno stato sovrano”.
Attacco USA in Siria. Trump passa dalle parole ai fatti; questa notte alle 4,40 siriane, ben 59 missili Tomahawk sono stati lanciati da due navi americane contro la base di Shayrat dell’aeronautica militare siriana, in risposta al discusso attacco chimico di martedì scorso che ha causato la morte di 74 persone nella provincia siriana di Idlib, ostaggio dei ribelli in lotta contro il regime di Bashar al-Assad.
Si tratta del primo attacco USA in Siria contro il governo di Assad. Il presidente americano Donald Trump, che si è assunto la paternità dell’ordine dell’attacco, ha dichiarato che la base colpita dai missili è quella da cui è partito il raid aereo chimico ed ha espressamente chiesto a tutte le nazioni civili di aiutare gli Stati Uniti a mettere fine alla guerra in Siria. Altre voci interne al Pentagono sostengono che si è trattato di un attacco una tantum che non ne preclude altri.
Il comando militare statunitense ha confermato che i missili sono stati lanciati dai cacciatorpedinieri USS Porter e USS Ross ed hanno raggiunto gli obiettivi prefissati, quali aerei da guerra, hangar, depositi di carburante, sistemi di difesa missilistica e radar.
Un’organizzazione siriana vicina ai ribelli con sede però, a Londra, la SOHR, ha immediatamente dichiarato che la base di Shayrat è stata completamente distrutta e che ci sono anche delle vittime, soldati siriani e civili.
Secondo la Sana, agenzia di stampa siriana, i morti per l’attacco americano ammonterebbero a 15, 6 militari oltre a 9 civili, di cui 4 bambini, poiché alcuni missili Tomahawk hanno colpito oltre la base di Shayrat anche i villaggi vicini distruggendo abitazioni civili. Secondo Mosca, tra l’altro, solo 23 missili Usa su 59 sarebbero andati a bersaglio.
Gli Stati Uniti, in realtà, erano stati sempre contrari ad un loro intervento in merito alla guerra in atto da tempo in Siria ma dopo la strage di civili avvenuta ultimamente, la situazione è drasticamente mutata. Lo stesso capo della Casa Bianca aveva già annunciato, in conferenza stampa, un possibile intervento americano, vista l’impassibilità dell’Onu.
Trump ha definito Assad come un crudele e violento dittatore che non si fa scrupolo di sterminare donne e bambini pur di ottenere i suoi scopi.
L’attacco degli Stati Uniti di questa notte avrà sicuramente delle ripercussioni sui complessi equilibri della guerra siriana. Infatti proprio subito dopo l’attacco i terroristi di Al Nusra hanno attaccato due cittadine nelle vicinanze della base siriana colpita.
La Siria ha condannato l’attacco USA come “Atto di aggressione contro uno stato sovrano” mentre la Russia, che secondo il Pentagono era al corrente dell’imminente attacco ordinato dal presidente Trump, ha subito reagito dichiarando che gli USA hanno violato la legge internazionale, fatto che provocherà un assoluto peggioramento dei rapporti con gli Stati Uniti ed anche un allargamento dei conflitti armati in Medio Oriente. Invece la Francia, il Regno Unito e l’Australia si sono mostrati solidali con il neo presidente, sostenendo l’attacco di questa notte.