A Trento ex carabiniere uccide a martellate i due figli di 3 e 4 anni e poi si suicida gettandosi da un dirupo.
Ennesimo caso di omicidio suicidio. Drammatica vicenda a Trento di un padre, ex carabiniere di 45 anni, che ha ucciso a colpi di martello i due figli di 3 e 4 anni e poi si è tolto la vita gettandosi da un dirupo. Fortunatamente l’altra figlia dell’uomo, tredicenne, non si trovava in casa perché in gita scolastica ed è stata sottratta alla follia omicida del quarantacinquenne. Secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti la furia assassina è stata scatenata da forti preoccupazioni economiche, per il momento si tratta soltanto di un’ipotesi, saranno quindi le indagini in atto a chiarire le ragioni dell’omicidio suicidio.
Il dramma familiare si è consumato in un appartamento sito all’ultimo piano di una palazzina al civico 17 di via della Costituzione, della città di Trento, nel quartiere residenziale delle Albere, progettato dal famoso architetto Renzo Piano. E’ stata la moglie dell’uomo a trovare i corpicini dei figli senza vita ed a dare l’immediato allarme.
La donna, di professione veterinaria, lavora in provincia di Bolzano ed era uscita di primo mattino da casa, lasciando il marito con i due bambini piccoli, senza mai immaginare quello che sarebbe poi purtroppo accaduto. Repentinamente, dopo la denuncia della donna, sono scattate le ricerche per ritrovare il colpevole dell’assassinio dei due bimbi, che si sono circoscritte alla località Sardagna dove la polizia ha rinvenuto la vettura del marito della veterinaria, una vecchissima Volvo.
Giunti nei pressi dell’auto, gli agenti hanno scoperto il cadavere del quarantacinquenne che giaceva in fondo a un dirupo, nel quale si era gettato oltrepassando una recinzione, un volo di oltre cento metri che non ha lasciato scampo. Il luogo dista soltanto 7 chilometri dall’abitazione della coppia. L’ex carabiniere si chiamava Gabriele Sorrentino, da poco divenuto consulente finanziario, dopo aver abbandonato il servizio presso il Nucleo Elicotteri dell’Arma a San Giacomo di Laives di Bolzano.
La moglie del Sorrentino è stata interrogata dalle forze dell’ordine per lungo tempo. A sentire il suo racconto, la coppia in questi giorni avrebbe dovuto firmare il rogito per l’acquisto di un appartamento. Il sostituto Procuratore Pasquale Profiti incaricato delle indagini ha dichiarato che risulta molto plausibile il movente di tipo economico – finanziario, in quanto si ipotizza che l’uomo fosse in gravissime difficoltà di carattere economico.
Né la moglie e né gli agenti di polizia, però hanno trovato biglietti o altre indicazioni in cui ci fosse scritta una motivazioni per il folle omicidio suicidio. A quanto pare anche i rapporti tra moglie e marito erano assolutamente normali. Dunque, per il momento, l’assurda vicenda è avvolta dal più fitto mistero.