Champions League: i bianconeri sbancano Oporto conquistando, virtualmente, già i quarti
I bianconeri di Allegri, ieri sera ad Oporto in Portogallo conquistano nel primo match degli ottavi di Champions un importante successo per 2 a 0 contro i lusitani del Porto, mettendo una seria ipoteca sul passaggio ai quarti di finale della massima competizione europea. Buon primo tempo dei bianconeri che si rendono pericolosi con Dybala al minuto 23, dopo una combinazione con Khedira e Higuain. Svolta della partita l’espulsione di Telles. Il Porto rimane, pertanto, in 10 uomini già al 27′, visti i due cartellini gialli in un minuto rimediati dall’ex interista. La Juve quindi, approfitta del vantaggio numerico ed insiste nell’offensiva andando molto vicino al gol, prima con Cuadrado e poi con Khedira. Al 39′ Casillas salva su Higuain e al 45′ Dybala coglie un palo con un sinistro da fuori area.
Dal canto loro i portoghesi si fanno vedere dalle parti del portiere Buffon solo al terzo della ripresa, in virtù di un colpo di testa di Herrera. I bianconeri però continuano a fare la partita, al sessantesimo una conclusione di Khedira si spegne a lato, poi ci prova Higuain senza fortuna. Al minuto 72, finalmente i bianconeri sbloccano il risultato con Pjaca, entrato cinque minuti prima, al posto di Cuadrado. Neanche due minuti e giunge il raddoppio di Dani Alves, che aveva appena sostituito Lichtsteiner.
A questo punto la gara di ritorno allo Juventus Stadium, il prossimo 14 marzo diventa una pura formalità. Troppo netto il divario mostrato in campo tra le due contendenti; naturalmente la superiorità numerica della squadra di Allegri ha agevolato il successo, però, anche a parità di uomini, a mio modesto avviso, la Juve avrebbe vinto ugualmente. “A Bola”, uno dei maggiori giornali sportivi del Portogallo, stamane ha analizzato la sconfitta del Porto con un titolo abbastanza eloquente: “Errori fatali”, così titola il quotidiano lusitano, evidenziando dapprima la scellerata condotta di gara dell’ex interista Alex Telles, e poi il modo di giocare troppo rinunciatario, che ha consentito alla compagine italiana di imporsi e chiudere, con ogni probabilità, il discorso qualificazione al turno successivo.