Gemellaggio di quarant’anni match Siracusa – Juve Stabia
Quasi quarant’anni di gemellaggio e amicizia legano a fil di ferro le tifoserie del Siracusa e della Juve Stabia. Un rapporto di fratellanza ed affetto cosi longevo non si era mai visto in nessuna categoria. Spesso e volentieri nel calcio non vediamo altro che violenza, razzismo ed assurde rivalità campanilistiche, per cui raccontare di un tale gemellaggio così duraturo, genuino e sincero fa certamente piacere, perchè il calcio è uno sport e come tale va trattato e non deve essere preso sul serio al punto di farne una ragione di vita. Ma vediamo l’origine di questo legame.
Come tutti i meno giovani sicuramente ricorderanno, i campani ed i siciliani sono accomunati nel nome di Nicola De Simone, il calciatore di origini stabiesi ed ex calciatore della Juve Stabia, che disgraziatamente esalò l’ultimo suo respiro di vita durante la partita Palmese – Siracusa che si disputò appunto il 13 Maggio del 1979, quando giocava con la casacca dei siciliani nel campionato di Serie C 2. Il giocatore fu colpito, da un fortuito calcio di un avversario, alla tempia, durante l’esecuzione di un calcio d’angolo.
De Simone si accasciò a terra e fu trasportato con urgenza all’Ospedale Cardarelli di Napoli, dove rimase in stato di coma fino al 30 maggio, giorno in cui spirò a soli venticinque anni. Lo stadio di Siracusa, da allora, porta il suo nome e le due tifoserie vivono in sintonia nel ricordo di un ragazzo che vivrà eternamente nel cuore di due popoli e due città.
Il gemellaggio tra queste due città ha coniato il nome di “SiriStabia”, appunto in memoria del calciatore, sempre leale ed onesto con tutti. Domani ci sarà l’incontro – “scontro” tra le due compagini affratellate, proprio allo stadio Nicola De Simone nella gara valida per la ventiquattresima giornata di Lega Pro girone C. A dispetto della distanza tra le due piazze, sugli spalti dell’impianto siracusano ci sarà una vero e proprio spettacolo di lealtà e sportività che oggigiorno dovremmo vedere su tutti campi di calcio. Dopo di che si darà inizio alla partita facendo il tifo ognuno per la propria squadra, come è giusto che sia.