Disoccupazione giovanile, il tasso supera il 40%
La disoccupazione nel nostro paese è un problema atavico che l’ Italia si trascina dietro senza mai trovarne le opportune soluzioni. A dicembre scorso quest’ultima, in generale, era stabile con il 12%, pur se è giusto affermare che il mondo del lavoro è in crisi sia al sud che al nord. Mentre un tempo molti si trasferivano dalle regioni meridionali al settentrione, in città come Torino o Milano, dove era molto più facile trovare un’occupazione fissa come dimostrano le migliaia di operai del sud Italia che hanno trovato posto negli stabilimenti della Fiat di casa Agnelli, oggigiorno, invece riuscire a reperire un lavoro, è diventata un’impresa ardua anche al nord.
Il fatto più preoccupante però è soprattutto l’aumento della disoccupazione tra i giovani in età compresa tra i 17, 18 anni ed i 25. Un’età in cui tutti cominciano a pensare seriamente a rendersi indipendenti dai genitori. Il tasso di disoccupazione giovanile in realtà è salito ad oltre il 40%, un dato sicuramente negativo e molto preoccupante. Un tasso, a memoria, mai così alto da quando c’è stata l’introduzione del Jobs Act. Questa situazione tiene in apprensione non poco il governo del Premier Gentiloni il quale teme di ripetere gli errori del precedente presidente del Consiglio Renzi, in merito alle politiche del lavoro. Tutto fumo ma niente arrosto.
Tutti i mesi, i dati provenienti dall’Istat avvalorano il grande flop del Jobs Act e la netta difficoltà del mercato del lavoro nel riuscire a riprendersi una volta per tutte. La stima dei disoccupati è in continuo aumento su base mensile, ovvero +0,3%, pari a + 9.000 disoccupati ogni trenta giorni. La crescita è da imputarsi anche alla componente sesso debole. Tuttavia la stima dei disoccupati tra i 15 e i 64 anni è in diminuzione nell’ultimo mese. La nota dolente resta però il il tasso di disoccupazione giovanile che ai primi del 2017 è giunto al 40,1%, un aumento di 0,2 punti percentuali rispetto al mese di dicembre 2016. Un dato allarmante perché abbatte la soglia del 40%, per la prima volta da quando sono stati approvati il Jobs Act ed i suoi decreti attuativi. In parole povere siamo tornati indietro al 2015 quando si toccò la soglia del 42%. Ahimè il tasso della disoccupazione giovanile è una piaga che, con questi tipi di politica, non sarà mai abbattuta.