Callejon regala la semifinale tricolore al Napoli
Grazie ad una rete dello spagnolo Josè Maria Callejon, il Napoli batte la Fiorentina e conquista la doppia semifinale di Coppa Italia contro la vincente dello scontro tra Juventus e Milan, in programma questa sera allo Juventus Stadium di Torino.
Un successo quello degli azzurri, per l’occasione in maglia nera e oro.
Seppure di misura, il risultato é meritato, frutto di una migliore qualità tecnica e di una netta superiorità a livello individuale. Per la verità la formazione viola non ha sfigurato, in particolare nella seconda frazione di gioco, nella quale è scesa in campo con un altro piglio e maggiore determinazione, tuttavia, si è trovata di fronte un super Reina in vena di prodezze ed una squadra che l’ha punita al primo errore difensivo, costato la sconfitta.
Ha deciso il match Callejon, in posizione di centravanti vero, appena il secondo di Sarri, Calzona ha fatto uscire il neo acquisto Pavoletti che era al debutto dal primo minuto. Senza infamia e senza lode il suo contributo.
L’importanza della posta in palio era certificata già in partenza dalla validità delle due formazioni: entrambi i tecnici, infatti, rinunciavano ad un turn over massiccio; Sarri addirittura ha impiegato Reina e quasi l’intera difesa di San Siro, oltre al solito Callejon ed Insigne, mentre Sousa rinunciava inizialmente a Borja Valero ma non a Sanchez, insolito terzino destro, alle spalle di Chiesa con Kalinic che aveva il compito di tenere alta la squadra.
Ad inizio partita fase di studio neanche troppo lunga visto che i padroni di casa cominciavano subito a spingere forte sulle fasce cercando la boa Pavoletti con l’insolita arma dei cross alti che gli azzurri con Mertens non usavano più. La Viola ha concesso l’iniziativa agli avversari per quasi tutto il primo tempo ma è stata la prima a rendersi pericolosa: Reina è stato bravo in due circostanze ma ha compiuto un vero e proprio miracolo su colpo di testa di Astori su azione d’angolo.
Nessun volto nuovo al rientro in campo dopo l’intervallo e ritmi compassati da parte dell’undici di Sarri, anche perché Cristoforo e Chiesa entravano finalmente in partita. Specialmente il giovanissimo esterno della Fiorentina, figlio d’arte, metteva in crisi spesso Strinic, poi sostituito a causa di un infortunio muscolare.
In un’occasione il talentuoso giocatore si presentava solo davanti a Reina che in uscita bassa con i piedi chiudeva molto bene lo specchio. La sfida tra Chiesa ed Insigne, insomma, era una delle più belle cose della partita. Lorenzinho coglieva due traverse, sempre su punizione. Con l’entrata di Mertens si ricomponeva il tridente dei piccoletti e manco a dirlo, il Napoli passava in vantaggio su colpo di testa, incredibile, ma vero. Solito lavoro sulla corsia sinistra tra Insigne, Hamsik e taglio di Callejon a centro area, nello spazio lasciato libero da Mertens: incornata dello spagnolo ed uno a zero.
Paulo Sousa allora mandava dentro Borja Valero ed Ilicic, la Fiorentina andava quindi all’assalto dell’area di rigore avversaria ma il Napoli ribatteva colpo su colpo, tentando di pungere in contropiede. L’espulsione per doppio giallo nel finale di Hysaj rendeva più vivaci i cinque minuti di recupero decretati da Doveri ma poco dopo Oliveira si faceva cacciare rendendo vane tutte le speranze di rimonta della Fiorentina.