Agguato in un bar di Pianura, ferito un uomo
Un terribile agguato si è verificato ieri sera nel quartiere Pianura di Napoli. Un uomo con un casco integrale in testa ha fatto irruzione in un noto bar della zona ed ha sparato diversi colpi di pistola contro un avventore del locale. Si tratta di un pregiudicato di 47 anni, tale Antonio Liberti, già noto alle forze dell’ordine per spaccio di stupefacenti. Immediato l’intervento dei soccorsi; un’ambulanza ha trasportato l’uomo ferito all’Ospedale San Paolo di Napoli, dove gli sono state riscontrate delle ferite da arma da fuoco al torace, per cui il Liberti è stato sottoposto urgentemente ad un delicato intervento chirurgico.
Al momento i medici del nosocomio di Fuorigrotta non hanno ancora sciolto la prognosi, tuttavia, l’uomo non è in pericolo di vita. Sul luogo dell’agguato sono intervenuti i carabinieri della stazione di Bagnoli che stanno indagando sul caso al fine di risalire ai mandanti del raid punitivo ed alle cause del gesto. Dalle prime indagini si è scoperto che l’uomo ferito è un affiliato al clan capeggiato da Salvatore Romano, meglio conosciuto nell’ambiente col soprannome di Muoll Muoll, osteggiato dal clan rivale dei Pesce- Marfella. Dunque l’uomo colpito, a quanto pare, è un noto pusher della zona di Pianura che probabilmente si è reso colpevole di qualche sgarro nei confronti dei propri fornitori.
Contemporaneamente all’agguato di Pianura avveniva un’altra sparatoria al Corso Secondigliano nella quale veniva ferito un ventiseienne di nome Emilio Barone, un altro pregiudicato per reati connessi alla droga. Secondo la prima ricostruzione di questo secondo agguato il giovane sarebbe stato colpito da una raffica di proiettili davanti ad un supermercato del quartiere. Il ventiseienne è stato trasportato all’Ospedale e da quanto riferito dai medici, come il Liberti non corre alcun pericolo di vita.
Due episodi analoghi e per giunta alla stessa ora che hanno gettato nel panico i passanti: per fortuna nessun’altra persona è stata coinvolta nella sparatoria, né a Pianura né a Secondigliano, tuttavia la popolazione, vive, ahimè, nel terrore.