Aurelio De Laurentiis: l’imprenditore salvagente azzurro
Ennio Duval
Aurelio De Laurentiis: l’imprenditore salvagente azzurro
Aurelio De Laurentiis, ovvero l’imprenditore cinematografico, nipote del più famoso Dino, si affaccia al calcio, per la prima volta nella sua vita, nell’agosto del 2004, allorchè si interessa alle sorti del club partenopeo, fallito del tutto dopo le nefandezze economiche dei vari Corbelli e Naldi. Il Napoli è, dunque sotto la tutela del curatore fallimentare intento a trovare fondi per ripagare i creditori della società azzurra.
Si apre così una vera e propria asta per rilevare il club partenopeo, ormai in balia delle onde. Di sicuro c’è che l’interesse intorno all’asta, che si profila in tribunale, cresce giorno per giorno. Un nuovo pretendente si affaccia alla Fallimentare. È rappresentato dallo studio legale Cipriani-Martinelli ed è il produttore cinematografico Aurelio De Laurentiis. La sua offerta è sorprendente: 30 milioni cash in caso di serie C1, 47 se dovesse arrivare la serie B. Allontanato l’imprenditore Gaucci.
Spiazzato, anche Pozzo. C’è da ricordare però che già nel 1999 Aurelio De Laurentiis si era presentato sulla scena, accanto all’ex presidente Roberto Fiore, dicendosi pronto a subentrare a Ferlaino con una formula bizzarra: 100 miliardi sul tavolo, 50 a Ferlaino per tenersi la Ssc Napoli e consegnare in Figc il titolo, altri 50 per comprare a sua volta il titolo. Ma un titolo sportivo, fece notare all’epoca la Figc, non si compra.
Chi è intanto l’attuale presidente del Napoli? De Laurentiis nasce a Roma il 24 maggio del 49, il suo legame con Napoli e la Campania è dovuto al fatto che il padre, Luigi nacque a TorreAnnunziata. Sposato con Jacqueline Baudit, conosciuta in età giovanile in Inghilterra, ha tre figli: Edoardo, Luigi e Valentina. Nella sua vita ha il cinema nel sangue e nel destino: il padre Luigi e lo zio Dino sono stati tra i più grandi produttori cinematografici in Italia ma Aurelio De Laurentiis non si è limitato, soltanto a seguire la scia dei suoi predecessori.
Infatti ha battuto e sperimentato strade nuove, anzi si può dire che la maggiore notorietà gli sia giunta non tanto dalla pluridecennale attività di produttore cinematografico, ma dal suo approccio nel mondo del calcio con l’acquisto della società Calcio Napoli.
Il suo debutto imprenditoriale è datato 1977: in quell’anno esce il film “Un borghese piccolo piccolo“, pellicola drammatica interpretata da un grande Alberto Sordi, rivelatosi un grandissimo successo.
Cosi l’imprenditore romano sfonda nel mondo del cinema con la sua Filmauro, società indipendente fondata assieme al padre che da sola si occupa di ogni fase della realizzazione di un film, dalla sua produzione alla distribuzione, ma a dispetto del debutto sarà la commedia a consacrare definitivamente De Laurentiis nel mondo della celluloide. Notissimi i suoi cinepanettone.
Tuttavia è proprio con l’ingresso nel mondo del calcio che diventa famoso al grande pubblico. Come già anticipato nel 2004 acquista la Società Calcio Napoli dal Tribunale Fallimentare: i tifosi azzurri trovano finalmente il salvagente che evita la scomparsa definitiva della squadra del Napoli dal calcio che conta. Pertanto la squadra riparte dalla serie C, con il nome di Napoli Soccer, ma in meno di tre anni i partenopei risalgono la china e tornano in serie A prima, e in Europa poi, passando attraverso l’Intertoto.
Da Presidente del Napoli, il buon Aurelio raccoglie significativi successi: due Coppe Italia e una Supercoppa di Lega in bacheca, il club sempre qualificato in Europa che onora al meglio prima la Champions League, nella quale arriva a battere le blasonate Borrusia Dortmund, Arsenal e Chelsea, poi l‘EuropaLeague con la semifinale raggiunta nel 2015, perdendo l’accesso alla finale nel doppio scontro con il Dnipro.
E manco a dirlo questa sera il Napoli si gioca l’accesso agli ottavi della manifestazione più importante del nostro continente. Il tutto passa, però attraverso l’oculata gestione societaria che porta il Napoli ad essere una dei pochi clubs europei ad avere i bilanci in piena regola con il fair play finanziario introdotto da Platini.
E su questo tanto di cappello ad un autentico genio dell’amministrazione e del bilancio. Tuttavia il patron azzurro si è fatto conoscere anche per le sue roboanti dichiarazioni, prime fra tutte le ripetute richieste di riforma di campionato e coppe, al fine di alzare la qualità dello spettacolo calcistico e renderlo più appetibile al grande pubblico.
Quindi le sue uscite poco opportune su Napoli ed i tifosi napoletani che hanno fatto scalpore, per non parlare dei presunti episodi di violenza morale nei confronti di giornalisti o presunti tali. In definitiva come tutti i personaggi pubblici, De Laurentiis ha numerose sfaccettature, di cui molte, sono censurabili però senza di lui, oggi non so dove sarebbe il Napoli. Questo è poco ma sicuro.