TRAFFICO: parola ricorrente da quando esiste l’automobile

TRAFFICO -art by @iphotox ©2025 crono.news

TRAFFICO -art by @iphotox ©2025 crono.news

Traffico.Il benessere ha portato ad una moltiplicazione delle auto. Dall’unica auto di famiglia, si è passati ad possederne due, una piccola per la città, ed una più grande per i viaggi.

Traffico. Oggi in una famiglia composta da quattro persone maggiorenni ci sono difficilmente meno di 4 automobili. Nonostante il rafforzamento e il miglioramento dei trasporti pubblici avvenuto nei decenni, l’uso dell’automobile è ormai così consueto, anche se antieconomico, resta comunque il preferito per comodità di uso ed istantaneità di utilizzo…

“Finchè non si resta bloccati nel fatidico TRAFFICO!”

Le grandi città infatti traboccano di auto. Le politiche comunali volte a sconsigliarne l’uso indiscriminato non sortiscono quasi mai gli effetti desiderati. Tanti anni fa molti comuni adottarono la politica delle “targhe alterne” per consentire l’uso dell’automobile solo un giorno sì e uno no. Ma non fu considerato che così facendo veniva enormemente penalizzato chi dell’auto proprio non poteva farne a meno, mentre chi aveva una maggiore possibilità economica spesso acquistava un’auto usata con targa di numerazione diversa da quella propria per non rimanere mai a piedi. Risultato, ci siamo ritrovati, al termine del provvedimento, con ancora più auto in giro quando ormai si era capito che questa non era la soluzione. Così come le famose ZTL che vengono istituite a presunta protezione di talune aree che dovrebbero risultare del tutto pedonalizzate senza però considerare né la necessità dei residenti, né la mancanza di adeguati parcheggi al di fuori del perimetro della ZTL stessa. A completamento del disagio, è presente anche un altro dettaglio che non è di poco conto, quello che riguarda le dimensioni stesse delle auto.

Il parco auto era composto, fino a poche decine di anni fa, da auto utilitarie, medie e grandi. Grosso modo la lunghezza di una utilitaria era di 3 metri, 3.50 al massimo, con una larghezza di 1.30 o 1.50 al massimo. Una vettura media non raggiungeva i 4 metri con una larghezza di 1.60. Un’auto grande arrivava a 4.20-4.50 con una larghezza di 1.70-1.80. Oggi una utilitaria è lunga 4 metri almeno, con una larghezza di 1.70-1.80., con modelli di gamma superiore che superano i 5 metri e arrivano a 2 metri di larghezza e più. Le case automobilistiche hanno creato, per evidente richiesta di mercato, una nuova categoria di autovetture, da diversi anni a questa parte, identificata con la sigla SUV, che identifica auto quasi sempre a 4 ruote motrici, con prestazioni elevate, con pneumatici imponenti, con dimensioni ed ingombri imponenti, ulteriore problema per il traffico.

TRAFFICO - la maledizione dei suv ingombranti e sprecone. - art by @iphotox ©2025 crono.news
TRAFFICO – la maledizione dei SUV auto ingombranti e sprecone. – art by @iphotox ©2025 crono.news

SUV è l’acronimo di Sport Utility Vehicle: in pratica un fuoristrada sportivo, del quale conservano una meccanica dimensionata per affrontare terreni impervi, come la sabbia, o gli sterrati, o i sentieri di montagna, o persino il guado di fiumi se dotate di specifici accorgimenti tecnici. Il SUV è diventato così una moda, forse per cercare di distinguersi nell’uniformità del panorama motoristico metropolitano, o forse reminescenza di quando l’automobile rappresentava uno status symbol, o, ancora forse, per i soli uomini, essa diviene il suo confortante prolungamento fallico principale. Queste auto sono diventate i nuovi mostri di una città, dove la loro imponenza molto spesso fa rima con la prepotenza di chi li utilizza, forti della mole e delle caratteristiche tecniche del veicolo stesso.

Infatti nelle nostre città non ci sono percorsi sabbiosi o sterrati da superare, non ci sono sentieri di montagna da affrontare e, a parte qualche allagamento dovuto alla mancata manutenzione degli impianti fognari, non registriamo, ci siano fiumi da guadare. Per tale motivo i SUV in città vengono utilizzati per salire sui marciapiedi, per attraversare i cordoli spartitraffico, per non diminuire l’andatura sui dossi rallentatori e a volte anche per incutere paura nei comuni automobilisti che si vedono piombare alle spalle una minacciosa enorme autovettura dall’aspetto non propriamente rassicurante come quello di una vecchia Panda. Ovviamente non intendiamo colpevolizzare chi usa i SUV, perché non è detto che si debba essere etichettato come incivile solo per questo motivo. Gli incivili infatti sono dappertutto e non è detto che debbano guidare un SUV per dimostrarlo. Solo che il SUV facilita di molto questa associazione di idee.

Le strade extraurbane sono effettivamente aumentate di numero, presentando oggi svincoli, tangenziali e raccordi che tanti anni fa non c’erano, ma le strade cittadine non è tecnicamente possibile allargarle oltre modo, per cui è lo spazio in pianta occupato dai veicoli che è diventato un grosso problema.

Con una modesta Fiat 126, lunga 3.11 metri e larga 1.38 si viaggiava in quattro, spesso facendo quello che oggi si chiama “car sharing” e che un tempo si chiamava solo “intelligenza”, mentre oggi le metropoli sono monopolizzate da imponenti auto da 5 metri x 2, con il solo guidatore a bordo, o al massimo un’altra persona al suo fianco. Il risultato è che dove prima si parcheggiavano 10 Fiat 126 con 40 persone totali a bordo, oggi si parcheggiano 5 SUV con 10 persone. E se una coda di traffico era lunga 2 Km oggi è lunga 4 a parità di auto in circolazione, quindi senza considerare che è comunque il numero di auto nel tempo si è moltiplicato, per cui la coda è molto ma molto più lunga.

Anche a livello di inquinamento, è inutile raccontare frottole. La mitica Fiat 126 era mossa da un motorino a due cilindri che faceva 15 km con un litro di benzina, e emetteva 120 grammi di CO2 per ogni chilometro. Un SUV ha un motore di grossa cilindrata, fa meno di 15 Km con un litro di benzina o di gasolio, ed emette 250 grammi di CO2 per ogni chilometro. Alla faccia dell’ecologia, e delle sigle euro 4, euro 5, euro 6 che sembra servano a questo punto solo ad imporre la sostituzione di un’auto tutto sommato ancora valida, e spesso a fungere come disincentivo all’uso dell’auto, vietandone la circolazione, celando, col pretesto dell’inquinamento, la volontà di diminuire il numero di auto circolanti per cercare di limitare appunto il famoso TRAFFICO.

TRAFFICO –  Art by @iphotox ©2025 crono.news

E anche l’auto elettrica che viene tanto sponsorizzata come salvatrice dall’inquinamento del Globo Terrestre, non è poi così ecologica come si vorrebbe far credere. A parte il dettaglio che il suo costo non è alla portata di tutti, i metalli di cui sono composte le batterie hanno una provenienza per nulla ecologica, ed è ancora un mistero come tali batterie verranno smaltite alla fine del loro ciclo vitale, senza considerare in che maniera viene prodotta l’energia necessaria a ricaricarle, e quale appeal (e di conseguenza, quale valore) potrà avere dopo un certo numero di anni un’auto elettrica sul mercato dell’usato, visto che il costo di una batteria raggiunge una importante percentuale del valore dell’auto stessa già da nuova, e la batteria nel tempo perde inevitabilmente le proprie caratteristiche, diminuendo la già scarsa autonomia di esercizio, tipico difetto dell’auto elettrica. In pratica dopo un certo numero di anni il valore di un’auto elettrica sarà prossimo allo zero, e il suo valore paradossalmente sarà solo quello della sua batteria.

Gli incentivi per l’acquisto di un’auto elettrica lasciano il tempo che trovano, così come i vari divieti imposti alla circolazione e finanche alla produzione delle auto cosiddette “inquinanti”. Il progresso deve essere una conseguenza naturale accettata in maniera corale per miglioramenti obiettivi, non per obblighi imposti, divieti e sanzioni della cui utilità è lecito avanzare più di un ragionevole dubbio.

L’apparente divagazione resta comunque in tema, in quanto molti SUV sono oggi disponibili anche in versione elettrica, il che però non mitiga certamente il loro impatto “monumentale” nel sempre più convulso traffico cittadino.

Sicuramente le nostre riflessioni non vogliono rappresentare una campagna contro i SUV o macchine di equivalente imponenza ed ingombro ma questa è la fotografia del TRAFFICO odierno.

Si obietterà che l’autovettura più grande é più sicura in caso di incidente, e ciò è sicuramente innegabile. Specialmente i SUV hanno paraurti molto più resistenti, barre anti intrusione, ruote enormi, e poi sono veicoli alti da terra che nel caso di incidente con un’auto più bassa non subiscono quasi nessun danno…

“Già. ma se in quell’auto più bassa, ci siamo noi?…”

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