I love Weird Literature: focus tra letteratura e filosofia

I love Weird Literature: focus tra letteratura e filosofia. Cerco di fluttuare al di sopra delle dualità e delle categorizzazioni della realtà.

I love Weird Literature. Cerco di elevarmi al di sopra delle dualità e delle categorizzazioni imposte dalla realtà. Per riuscirci, ho scoperto un metodo inusuale: creare un cortocircuito mentale tra la letteratura New Weird e la filosofia indiana del Vedanta.

Mi immergo nelle intricate trame della New Weird, dove la realtà si piega e distorce in modi affascinanti. Divoro le opere di autori come Miéville, VanderMeer e Swainston, con le loro città impossibili, creature ibride e il tempo che scorre al contrario. Questo mi porta a mettere in discussione la solidità del mondo che mi circonda.

Approcci

I love Weird Literature. Da qui, mi rivolgo al Vedanta, un’antica tradizione filosofica indiana. Esploro concetti come il “maya”, l’illusione cosmica, e il “Brahman”, la realtà non-duale ultima. Rifletto sull’idea che il mio sé individuale sia indistinguibile dalla coscienza universale.

A prima vista, questi due approcci sembrano opposti. La New Weird abbraccia il caos e la molteplicità, mentre il Vedanta ricerca l’unità fondamentale. Tuttavia, è proprio nella loro fusione che trovo una scintilla di rivelazione.

Leggendo “The City and the City” di Miéville, vedo una metafora vivida del concetto vedantico di maya. Le due città sovrapposte, separate solo dalle percezioni condizionate dei loro abitanti, riflettono la natura illusoria della realtà quotidiana. La lotta dei personaggi per “non vedere” ciò che non dovrebbero vedere risuona con i miei sforzi per andare oltre l’illusione.

Non solo un esercizio intellettuale

Quando rifletto sulla non-dualità, la mia mente evoca le immagini surreali della New Weird. Il concetto astratto di Brahman prende vita nelle città in trasformazione, dove i confini tra organico e inorganico, naturale e artificiale, si fondono in un flusso continuo di cambiamenti.

Questo cortocircuito mentale non è solo un esercizio intellettuale, ma uno strumento di liberazione. Mi aiuta a scardinare le serrature della mia percezione ordinaria, permettendomi di immergermi in un mondo di infinite possibilità. Le dualità come bene/male, mente/corpo, reale/immaginario iniziano a perdere la loro presa, e la mia mente si sente libera dalle categorie rigide che la imprigionavano.

Il risultato è una sorta di leggerezza cognitiva. Liberato dal peso delle mie abituali categorizzazioni, la mia mente vaga in un regno di infinite possibilità. Le contraddizioni diventano portali verso nuove comprensioni, e l’incertezza si trasforma in un invito ad esplorare.

Dualità

Le dualità che un tempo sembravano così solide, come il sé e l’altro, l’animato e l’inanimato, iniziano a dissolversi, rivelando un’unità di fondo che mi lascia senza fiato.

Tuttavia, questo percorso non è senza sfide. Come i protagonisti dei racconti New Weird, spesso mi sento disorientato e spaventato quando le mie certezze crollano. Ma il Vedanta mi ricorda che questo è un passaggio necessario: solo abbandonando le mie illusioni posso sperare di comprendere la vera natura della realtà.

Non cerco una fuga nella fantasia o nell’ascetismo filosofico, ma un risveglio alla meraviglia e al mistero dell’esistenza. Liberato dalle gabbie concettuali, vivo il mondo con occhi nuovi, pieni di meraviglia.

Dunque?

Questa pratica ha trasformato il mio modo di relazionarmi con il mondo. In un’era di polarizzazione e conflitti, la capacità di trascendere le dualità è diventata la mia bussola. Mi sento più preparato ad affrontare le complessità della vita moderna e a trovare soluzioni creative a problemi apparentemente irrisolvibili.

Il cortocircuito tra New Weird e Vedanta non è un punto di arrivo, ma un viaggio continuo. Ogni immersione in una storia surreale, ogni meditazione sulle verità vedantiche, espande i confini della mia percezione. Questo sta cambiando non solo il mio modo di pensare, ma anche il mio modo di esistere nel mondo.

È un viaggio infinito, un’esplorazione senza fine dei limiti della mente e della realtà. Ma in questo librarsi al di sopra delle dualità, ho trovato una libertà e una comprensione che non avrei mai pensato possibili.

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