Acetylcholine and metacognition during sleep: oltre il velo dell’illusione

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Acetylcholine and metacognition during sleep: oltre il velo dell’illusione. Connessione tra l’antica filosofia Vedanta e le ricerche della neuroscienza moderna.

Acetylcholine and metacognition. Questo articolo esplora un’intrigante e speculativa connessione tra l’antica filosofia Vedanta e le ricerca della neuroscienza moderna, suggerendo che potremmo essere intrappolati in uno stato di illusione, e che comprendere il ruolo dell’acetilcolina potrebbe fornire preziose intuizioni su come potremmo trovarci in una sorta di stato bloccato che necessita di essere sbloccato.

Il concetto di Maya, nella tradizione vedica, si riferisce all’illusione che oscura la vera natura della realtà. Parallelamente, l’acetilcolina, un importante neurotrasmettitore, gioca un ruolo cruciale nel modulare la nostra percezione, attenzione e memoria, influenzando direttamente la nostra interpretazione del mondo circostante. L’acetilcolina, scoperta nel 1914, è coinvolta in un’ampia gamma di processi cognitivi e fisiologici. Nel sistema nervoso centrale, regola il modo in cui elaboriamo le informazioni sensoriali, formiamo i ricordi e manteniamo uno stato di vigilanza. Questi processi potrebbero essere i meccanismi attraverso i quali rimaniamo in uno stato bloccato di percezione.

Livelli di acetilcolina

Una interessante variazione si osserva nei livelli di acetilcolina tra stati di veglia e di sonno:

– Veglia: durante la veglia, i livelli di acetilcolina sono alti, promuovendo uno stato di attenzione e vigilanza. Questo potrebbe essere interpretato come il momento in cui siamo più profondamente radicati nella nostra percezione limitata della realtà.

– Sonno NREM: durante il sonno NREM (Non-Rapid Eye Movement), i livelli di acetilcolina diminuiscono significativamente. Questo potrebbe indicare un parziale sollevamento dei nostri limiti percettivi.

– Sonno REM: nel sonno REM (Rapid Eye Movement), i livelli di acetilcolina aumentano, portando a sogni vividi e potenzialmente rappresentando un’altra forma di percezione limitata.

– Sonno Profondo: qui, l’acetilcolina raggiunge i suoi livelli più bassi, suggerendo che potremmo essere più vicini alla nostra vera essenza, momentaneamente liberi dai nostri consueti vincoli percettivi.

Scoperte affascinanti

Occhio alle recentissime ricerche di Gott, Stücker, Kanske, Haaker e Dresler. Una scoperta affascinante riguarda il sogno lucido, dove il sognatore si rende conto di star sognando. In termini della nostra ipotesi, questo potrebbe significare liberarsi temporaneamente dallo stato bloccato di percezione. Le ricerche hanno indicato che livelli aumentati di acetilcolina sono correlati con una maggiore frequenza di sogni lucidi. Farmaci come gli inibitori dell’acetilcolinesterasi (AChEI) e, in particolare, la galantamina, hanno mostrato risultati promettenti nel facilitare questo fenomeno.

La galantamina, come descritto dai ricercatori, ha un doppio effetto: aumenta sia i livelli di acetilcolina che la sensibilità dei suoi recettori. Questo potrebbe potenzialmente servire come un modo per “sbloccare” il nostro stato di percezione e accedere a una consapevolezza più profonda.

Diverse teorie tentano di spiegare il ruolo dell’acetilcolina in questi fenomeni, tra cui la stabilizzazione del sonno REM, l’intensificazione del sonno, l’influenza sui neurotrasmettitori, il potenziamento delle funzioni cognitive e il rafforzamento della memoria prospettica.

Meditazione

Acetylcholine and metacognition. Pratiche antiche come la meditazione profonda, associate a cambiamenti nei livelli di acetilcolina, suggeriscono che possiamo cercare di “sbloccare” la nostra percezione attraverso metodi naturali. L’idea è che la nostra evoluzione possa averci temporaneamente “intrappolati” in uno stato limitato di percezione, e che le pratiche contemplative siano un modo per accedere al nostro vero stato naturale.

Sebbene la connessione tra acetilcolina e il concetto di Maya sia altamente speculativa, esplorare questa ipotesi potrebbe offrire intuizioni sulla natura della coscienza e della realtà. L’idea centrale è che l’acetilcolina, con i suoi livelli fluttuanti, potrebbe fornirci preziose informazioni su come potremmo essere in uno stato bloccato che necessita di essere sbloccato, recuperando ciò che è già dentro di noi e che ha solo bisogno di essere svelato.

La ricerca futura in questo affascinante campo potrebbe concentrarsi sullo sviluppo di una comprensione più profonda di come la nostra neurochimica possa limitare la nostra percezione della realtà. Integrando intuizioni scientifiche con la saggezza delle tradizioni contemplative, potremmo forgiare un ponte tra pratiche antiche e neuroscienza moderna, offrendo una comprensione più olistica della percezione e della realtà.

Il sè

Acetylcholine and metacognition. Come sapientemente affermato dal maestro dell’ Advaita Vedanta, Gaudapada, “Praptasya Prapti Ātmaniṣṭhā” – “Il raggiungimento di ciò che è già raggiunto avviene attraverso il Sé.” Questa profonda intuizione risuona con il mio articolo speculativo, suggerendo che la chiave per sbloccare la nostra vera percezione della realtà potrebbe già risiedere dentro di noi, in attesa di essere scoperta.

Il mistero della coscienza ci chiama in avanti, promettendo non solo scoperte scientifiche, ma profonde trasformazioni personali. Mentre ci troviamo a questo incrocio tra saggezza antica e neuroscienza all’avanguardia, ci viene presentata un’opportunità senza precedenti di ridefinire la nostra comprensione della realtà e del nostro posto al suo interno. I nostri limiti percettivi possono essere intricati, ma armati di conoscenza, pratica e perseveranza, potremmo ancora trovare la chiave per vedere oltre il nostro stato attuale e intravedere la vera natura della nostra esistenza.

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