Morte e Ri-nascita di Pulcinella. Un progetto artistico che indaga una delle più significative maschere di tutti i tempi.
La mostra fonde due lavori complementari: La Morte di Pulcinella, opera scultorea che interpreta il teschio di Pulcinella e La Ri-Nascita di Pulcinella, opera costituita da una sequenza fotografica che ha come soggetto l’uovo dell’uomo gallinaccio.
LA MORTE DI PULCINELLA
Pulcinella, una maschera con radici arcaiche che ha subito nel corso dei secoli diverse metamorfosi, anche fino al limite della sua stessa esistenza. Sicuramente al limite della sussistenza dei suoi più significativi caratteri simbolici e socioculturali, quali risultante di moltitudine stratificazioni storiche: figura antropomorfa, uomo e gallinaccio, ambivalente, maschio e femmina, demone di natura benigna o maligna, folle, ordine e caos, stupido e furbo, irridente sbeffeggiatore dei potenti.
L’opera, si pone come denuncia nonché riflessione sulla morte di una delle più belle maschere che la storia ci ha consegnato. Morte che si manifesta nel diffondersi del suo stereotipo oleografico, cliché turistico, unitamente a una veloce e singolare gentrificazione che da alcuni anni Napoli sta vivendo.
Qui, un teschio umano con il becco di un pennuto evoca i suoi antenati: l’atellana maschera di Kikirrus, preesistente figure antropomorfiche e divinità teriomorfe. Un propedeutico ritorno alle origini per la ridefinizione e quindi rinascita di questa singolare maschera.
LA RI-NASCITA DI PULCINELLA
La Ri-Nascita sperimenta la rappresentazione dell’anima di Pulcinella e ne auspica il ritorno come contropartita all’immagine stereotipata che si sta sempre più diffondendo con la turisticizzazione di Napoli. Città indissolubilmente legata a questa singolare maschera. che vanta una storicizzata diffusione internazionale.
La rappresentazione si sofferma, senza andare oltre, sull’istante della “frattura” dell’uovo, segno indiscusso di ciò che sta avvenendo: la nascita, il passaggio dal guscio al mondo. Quindi, l’uovo dell’uomo gallinaccio, ma anche uovo simbolo universale di rinascita.
Pulcinella, nel suo essere parodia dell’uomo nei suoi molteplici aspetti, illumina la strada della conoscenza e coscienza, quale consapevolezza che l’individuo ha di sé stesso e del mondo. Ciò assodato, l’anima è qui rappresentata in modo emblematico con la luce, affidando alla sequenza dei sei colori dell’arcobaleno la molteplicità dell’essere di Pulcinella: passione, dolore, amore, furia, spiritualità, armonia, follia e via dicendo attraverso i vari significati delle frequenze della luce, i colori.
La Maschera di Pulcinella vanta inoltre, una storicizzata diffusione internazionale. In Francia, é rappresentante della plebe, assunse anche una variante multicolore e con doppia gobba. In Inghilterra si diffuse con il nome di Punch e diede il nome a una rivista satirica. Ritroviamo Pulcinella in Russia con Petruška, popolare personaggio del teatro dei burattini.
Oltre alla Commedia dell’Arte, al Teatro di Prosa e alle Opere Buffe napoletane, Pulcinella è protagonista nel balletto “Pulcinella” di Igor Stravinskij con coreografia di Léonide Massine e scene, costumi e sipario di Pablo Picasso. Non di meno la maschera varca i confini nel campo delle arti figurative.
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