Naufragio di migranti in Grecia e le colpe delle autorità elleniche. L’annegamento della coscienza: il fallimento della responsabilità della Grecia nel naufragio di Pylos.
Naufragio di migranti in Grecia. Le recenti rivelazioni sul naufragio di centinaia di migranti al largo del Peloponneso aggravano la colpa delle autorità greche. Un video pubblicato da Defence Line, girato da un membro dell’equipaggio di un mercantile che ha soccorso i migranti, mostra il mare calmo e il peschereccio fermo in attesa di aiuto. Questo contraddice la versione delle autorità greche secondo cui le persone a bordo stavano rifiutando i soccorsi e continuando la traversata. Il video evidenzia chiaramente che la barca era in difficoltà, il che avrebbe dovuto obbligare le autorità greche a intervenire. Tuttavia, hanno scelto di non fare nulla mentre centinaia di persone rischiavano la vita. Sono rimasti a guardare mentre decine di esseri umani annegavano o venivano dati per dispersi, negando loro un futuro e privando le famiglie della possibilità di dare sepoltura ai propri cari. Questa tragedia evitabile rimarrà una macchia indelebile sulla coscienza delle autorità greche.
L’indifferenza delle autorità greche verso i migranti in pericolo di vita è ancora più riprovevole se confrontata agli sforzi di soccorso dell’Italia e delle ONG come Open Arms. Mentre centinaia di persone morivano al largo della Grecia, la Guardia Costiera italiana ha effettuato un difficile salvataggio di 96 migranti nello stesso mare, con il supporto di Frontex. Open Arms ha salvato altri 117 migranti al largo della Libia. Queste operazioni dimostrano il modo in cui i soccorsi in mare dovrebbero essere condotti: con compassione, efficienza e rispetto per la sacralità di ogni vita umana.
La tradizione teatrale greca è ricca di opere che celebrano i valori di ospitalità, compassione e pace negati dalle autorità greche. Nelle Supplici di Eschilo, il re Pelasgo accoglie cinquanta sorelle in fuga dall’Egitto e le protegge, nonostante il rischio di guerra. Le autorità greche hanno tradito questo esempio, negando rifugio a coloro che scappano da guerre e persecuzioni. Le Troiane di Euripide descrivono le sofferenze delle donne di Troia dopo la caduta della loro città. Oggi, queste stesse sofferenze si riflettono nei volti dei rifugiati respinti dalla Grecia, privati di un futuro. La Pace di Aristofane esprime il desiderio di porre fine alla guerra e riottenere la prosperità. Le autorità greche hanno dimenticato questo ideale di pace, vedendo solo nemici nei rifugiati invece di esseri umani uguali che meritano dignità e diritti. Queste opere dimostrano che la cultura greca ha sempre considerato l’ospitalità un valore fondamentale e la compassione una virtù. Oggi, le autorità greche hanno perso di vista questa saggezza. Respingendo i rifugiati, tradiscono la saggezza dei loro antenati e il messaggio delle tragedie greche. Devono riscoprire ivalori che un tempo definivano la grandezza della Grecia, solo così potranno redimersi dal sangue di coloro che hanno lasciato annegare e riscattare la propria anima.
La tragedia di Pylos è il risultato diretto del mancato soccorso da parte delle autorità greche. Non solo hanno gravemente intaccato la storica tradizione di ospitalità della Grecia, ma hanno anche ignorato il dovere morale e legale di salvare vite umane in pericolo. I loro fallimenti sono innumerevoli e imperdonabili. Per redimersi, la Grecia deve guardare alle sue radici e abbracciare di nuovo la pace, l’ospitalità e la compassione. Deve smettere di erigere muri e fili spinati e invece costruire ponti di solidarietà. Deve vedere i rifugiati come esseri umani invece che minacce e accoglierli con lo stesso spirito del re Pelasgo, sapendo che l’ospitalità può portare prosperità invece che guerra. Senza questa trasformazione fondamentale, le affermazioni di civiltà delle sue autorità suoneranno sempre più false.
Naufragio di migranti in Grecia. I principi su cui la Grecia è stata fondata – umanità, compassione, saggezza – saranno solo parole vuote. Il prezzo dell’indifferenza è l’anima stessa della cultura greca. Il cammino verso la redenzione inizia accogliendo lo straniero. La Grecia deve scegliere se rimanere fedele alla lezione dei suoi antenati o perdere per sempre la propria anima. Nelle mani delle autorità greche è il destino non solo dei rifugiati, ma della Grecia stessa. Possano fare la scelta giusta per riscattare il loro passato e salvare il loro futuro. L’ospitalità e la compassione sono le uniche vie per la salvezza della cultura greca. Senza di esse, la Grecia sarà solo un’ombra che ha dimenticato la luce interiore.
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