Totò: il principe della risata moriva cinquantasei anni fa.

Totò la maschera - ©2023 Crono.news

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Totò: il principe della risata moriva prematuramente cinquantasei anni fa. Rimpianto ancora oggi dal grande pubblico e dalla gente comune.

Antonio de Curtis, meglio noto come Toto’, nasce a Napoli il 15 febbraio 1898, in via Santa Maria Antesaecula (rione Sanità), al numero civico 107. La madre, Anna Clemente, lo registra all’anagrafe come Antonio Clemente e nel 1921 sposa il marchese Giuseppe De Curtis che successivamente nel 1923 riconosce Antonio come suo figlio. Egli è stato uno dei più grandi attori della storia del cinema italiano oltre un valente commediografo, poeta, paroliere, sceneggiatore e filantropo. Toto‘ iniziò la sua carriera artistica nei primi anni ’20, esibendosi nei numerosi  teatri di varietà del sud italia. La sua gavetta fu lunga e faticosa, ma il suo talento e la sua passione per la recitazione lo portarono presto ad essere notato anche dal mondo del cinema.

TOTO’ è morto! – il famoso titolo del quotidiano Paese Sera.

Negli anni ’30, Toto’ iniziò a recitare in numerosi film, spesso interpretando personaggi comici e buffi. La sua naturale simpatia e il suo innato talento per la comicità gli valsero rapidamente il successo, e presto divenne uno degli attori più amati dal pubblico italiano. Nel corso della sua carriera, Toto’ recitò in circa 100 film, molti dei quali sono ancora oggi considerati dei classici del cinema italiano.  

«… bazzecole, quisquilie, pinzellacchere!»

  Ma la fama e il successo non furono gli unici riconoscimenti che Toto’ ricevette durante la sua vita. Nel 1933 il marchese Francesco Maria Gagliardi adotta Antonio trasmettendogli anche i suoi titoli gentilizi. Solo a partire dal 1946 però, il tribunale di Napoli gli riconosce il diritto a fregiarsi dei nomi e dei titoli di: Antonio Griffo Focas Flavio Dicas Commeno Porfirogenito Gagliardi De Curtis di Bisanzio, altezza imperiale, conte palatino, cavaliere del sacro Romano Impero, esarca di Ravenna, duca di Macedonia e di Illiria, Principe di Costantinopoli, di Cicilia, di Tessaglia, di Ponte di Moldavia, di Dardania, del Peloponneso, conte di Cipro e di Epiro, conte e duca di Drivasto e Durazzo. Tuttavia, il destino non fu benevolo con il grande attore napoletano. Nel 1967, all’età di soli 69 anni, Toto’ morì prematuramente a causa di un infarto, anche dovuto, si disse al vizio del fumo, si narra fumasse oltre 90 sigarette al giorno. La sua morte lasciò un vuoto immenso nel mondo del cinema italiano, e ancora oggi, a oltre 56 anni dalla sua scomparsa, il suo ricordo rimane vivo e vibrante in tutto il pubblico italiano ed internazionale che ancora lo ama.

Totò – la sua visitatissima tomba a Napoli.

«Siamo uomini o caporali?»

  Il successo di Toto’ è dovuto in gran parte alla sua capacità di interpretare personaggi comici con grande naturalezza e spontaneità, ma il suo talento andava ben oltre la comicità. Toto’ era un attore versatile e completo, capace di interpretare ruoli drammatici con la stessa intensità e sensibilità che metteva nei personaggi comici. Spesso stroncato dalla maggior parte dei critici cinematografici a lui contemporanei, fu ampiamente rivalutato dopo la morte. La sua eredità artistica e culturale è immensa, e ancora oggi molti giovani attori si ispirano al suo stile e alla sua versatilità. Toto’ è stato un grande artista e un grande uomo, capace di regalare al pubblico italiano ed internazionale momenti di puro divertimento e di grande emozione. Il suo ricordo rimane vivo e immortale, e la sua figura continuerà ad essere un punto di riferimento per le generazioni future di artisti e anche dei comuni spettatori.

 

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