Fattoria sociale Melagrana: nel Sannio, un luogo di incontro delle diversita’

Antonella Zaccaria e Vincenzo Passariello.

Fattoria sociale Melagrana: nel Sannio, un luogo di incontro delle diversità. Molto interessante la nostra chiacchierata con Vincenzo Passariello ed Antonella Zaccaria.

Interessante aver potuto interloquire con Vincenzo Passariello ed Antonella Zaccaria della Fattoria Sociale Melagrana. Fattoria Sociale Melagrana nasce nel 2011, e si trova a Dugenta in provincia di Benevento. Il progetto mette insieme una serie di attività agricole, educative, culturali e formative organizzate per dare la possibilità di recuperare e reinserire soggetti, ragazzi in primis, relegati ai margini della società.

Antonella Zaccaria è la responsabile del soul food e dei laboratori che vengono attivati di volta in volta, ma che riguardano per lo più confetture, conserve, vino, olio ecc…”Partecipano alle nostre attività laboratoriali ragazzi affidati alla comunità il “Tetto Rosso”. Abbiamo anche ragazzi che iscritti alla scuola alberghiera fanno il tirocinio nel nostro ristorante/pizzeria. Molti sono rimasti con noi dopo. La nostra confettura (mele annurche, cipolle, prugne) è realizzata in maniera classica,dalla raccolta dei prodotti alla lavorazione semplice con i pentoloni sul fuoco. Siamo nella rete delle fattorie sociali con le quali ci confrontiamo, siamo presenti in tanti territori e stiamo collaborando anche con la regione Campania.”

Vincenzo Passariello aggiunge: “Quest’anno abbiamo fatto la prima raccolta d’uva e l’anno prossimo andremo a produrre la Falanghina Doc Beneventana e il Rosso Beneventano IGP. Stiamo collaborando anche con Fondazione del Sud (un centro per autistici). Vari settori che si vanno ad intrecciare. Tutto parte dal recupero delle tradizioni, dell’identità perduta e dei prodotti buoni della terra a kilometro 0″.

Antonella Zaccaria sottolinea con orgoglio i risultati fortemente positivi raggiunti dalla Fattoria Sociale Melagrana: “Al compimento dei 18 anni, i ragazzi non potrebbero rimanere nella comunità. Tuttavia spesso decidono di restare fino a quando non sono in grado di mantenersi autonomamente. Vorrei aggiungere che crediamo tantissimo nel web. Strumento utilissimo per rafforzare la nostra già ben nutrita e crescente rete di contatti: tra progetti per le scuole, la casa editrice, l’associazione, e lo sportello per le donne in difficoltà. Facciamo grandi sforzi per portare avanti tutto ciò, per noi è diventata una vera e propria missione.”

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