Tammurrianti World Project: un progetto musicale ambizioso, curato dai musicisti Emidio Ausiello e Michele Maione.
Tammurrianti World Project: E’ stato piacevole il nostro incontro con i musicisti Emidio Ausiello e Michele Maione, due sperimentatori che partono da solide radici e tradizioni musicali: “La nostra collaborazione nasce una decina di anni fa grazie a “Tamburellando” ,un progetto molto particolare e molto apprezzato; un’orchestra formata da soli tamburi a cornice, diretta da Arnaldo Vacca, un grande percussionista”
Mirabile l’idea di “Tammurrianti”, un progetto di cui Emidio e Michele, ci raccontano in maniera accorata: “Il primo prodotto didattico realizzato insieme è il DVD “Tammurrianti”, dedicato agli strumenti della tradizione popolare del Sud Italia: la tammorra e il tamburello. Un lavoro che ci ha dato grandi soddisfazioni e la cui prefazione è stata fatta da un grande della musica mondiale recentemente scomparso, Antonio Infantino. Lo scopo del progetto “Tammurrianti” è quello di far conoscere alle accademie ufficiali strumenti che sono tramandati solo oralmente. Da questo dvd didattico nasce Tammurrianti World Project, un progetto musicale a 360 gradi basato sul tamburo a cornice del sud ma anche di altre parti del mondo.”
“Abbiamo composto dei pezzi con l’ausilio dell’elettronica. Brani molto moderni insieme a dei video che si possono vedere in rete con ospiti di notevole prestigio. Adoriamo le contaminazioni, perchè le nostre radici musicali sono esse stesse il frutto di precedenti mescolanze culturali. Esprimiamo la nostra identità, partiamo dalle nostre radici per creare un qualcosa di nuovo che guardi al presente e non rimanga intrappolato nel passato”.
Emidio Ausiello e Michele Maione sono reduci dal successo dello spettacolo “La canzone di Zeza” all’Arca’s Teatro; rappresentazione quasi interamente cantata, con musiche eseguite dal vivo,in parte desunte dalla tradizione ed in parte parte riscritte. Uno show molto apprezzato da pubblico e critica: “Stiamo preparando una ricca tournèe nei teatri piccoli della Campania, giacchè adoriamo il rapporto intimo e viscerale che si crea con il pubblico in spazi più ridotti. Si diventa tutti una grande famiglia.”