Otzi, direttamente dall’età del rame, si risveglia, una sentimentale mummia 2.0 nel nuovo film tra pochi giorni in uscita nelle sale italiane, precisamente dall’8 novembre. Otzi e il mistero del tempo; ci faremo trasportare dove il tempo si è fermato!
Otzi. Il film racconta l’esperienza surreale, avventurosa e commovente di un incontro tra l’uomo di Similaun, interpretato dall’attore irlandese Michael Smiley e tre bambini in cerca di avventure.
Trovato nel ’91 tra i ghiacciai delle Alpi Venoste, le Otztaler Alpen (da cui il nome Otzi), questo homo sapiens gigante con un pugnale di selce, utensili di rame, ed una romantica perla di marmo, ritorna alla vita nel Museo Archeologico di Bolzano.
Da qui inizia il suo percorso tra i ghiacci alla ricerca dell’origine degli sciamani, in cui apprenderà il linguaggio giovanile, ballerà la famosa dab dance, instaurando un solido rapporto di affetto e valori importanti con i suoi giovani amici.
Il regista Gabriele Pignotta, noto autore di programmi televisivi quali Sabato Italiano, Al posto tuo e di numerosi corti e spettacoli teatrali di successo, peraltro con una promettente compagnia nazionale che è già abituata ai sold out. Pignotta, firma questa regia con una cifra particolare e dinamica, Il lungometraggio prodotto da Manuela Cacciamani, che ne ha scritto il soggetto e che come Gabriele, ha creduto fortemente in questa impresa cinematografica genere fantasy.
Il film cattura da subito, nonostante un primo tempo forse più lento, trasportando i giovani spettatori e non, nelle atmosfere che viaggiano tra Jumanji, Matrix, E.T. e le candide emozioni del piccolo Kip, (che si scoprirà sciamano a sua volta), un moderno Bambi – Re leone, che ha perso troppo presto la sua mamma, ma che si scoprirà forte e pronto per una nuova vita col padre.
Divertente, brillante il ruolo affidato alla capace e deliziosa Alessandra Mastronardi, nota per numerose partecipazioni a produzioni televisive e cinematografiche, basti citare I Cesaroni, L’allieva 1 e 2, Romanzo criminale, Romeo e Giulietta, I Medici; nel film è la perfida Gelica, condannata ad invecchiare precocemente, cosa che la spinge ad inseguire il nostro uomo dei ghiacci tra le meraviglie naturali dell’Alto Adige, costeggiando i boschi del Passo di Valparola, le acque limpide del lago di Costalovara e i ghiacciai del territorio di Renon,insieme ai suoi fidi aiutanti.
Il film, prodotto dalla One More Pictures di Roma, si fa subito strada colpendo con numerosi effetti speciali, resi possibili da una factory giovane e attenta alle nuove tecnologie digitali, dalla character animation alla augmented reality, qualitativamente degne di un film americano dai budget decisamente stratosferici.
Complimenti quindi, ad un prodotto tutto italiano, che ha ricevuto già il premio al Giffoni Film Festival 2018, e l’attenzione di Rai Cinema.
Attenderemo, con trepidazione l’eventuale sequel, “Otzi 2″, che il viso sornione di Gelica lascia presagire sul finale…