Il Presepe napoletano, a breve, potrebbe diventare patrimonio dell’Unesco
Il Presepe napoletano, a breve, potrebbe diventare patrimonio dell’Unesco, portando a dieci i riconoscimenti attribuiti alla nostra regione. Proprio come la pizza, anche il famoso presepe, tanto decantato da Eduardo, quindi, potrebbe rientrare nell’elenco patrimoniale Unesco.
Il presepe napoletano, proprio come la pizza, forse, presto potrebbe rientrare a far parte del Patrimonio dell’Unesco. Dopo un anno, circa dal prestigioso riconoscimento ricevuto dalla pietanza sicuramente più famosa ed apprezzata al mondo, la regione Campania potrebbe godere dell’arricchimento della propria lista di beni premiati dall’Unesco, conseguendo così il decimo riconoscimento. La splendida idea giunge direttamente dal Consiglio della Regione Campania che ha approvato all’unanimità una mozione presentata dal consigliere Carmine De Pascale, il quale ha proposto il presepe napoletano come patrimonio Unesco, Adesso la Giunta regionale dovrà impegnarsi nel portare avanti la candidatura dell’arte secolare presepiale napoletana.
D’altronde non si può negare che il presepe sia figlio di una delle più antiche attività artigianali partenopee, ed ogni anno porta all’ombra del Vesuvio migliaia e migliaia di turisti nella celebre strada di San Gregorio Armeno, dove rimangono letteralmente estasiati dalla bellezza, dai colori ma in particolare dai pastori, ormai oggetti da collezione. Già, i pastori, quei simpatici e simbolici personaggi che fanno da corredo ad uno dei momenti più sentiti della religione cristiana, il Santo Natale. Il presepe napoletano, del quale ritroviamo la prima testimonianza nel 1025, rappresenta il simbolo del capoluogo campano, nonché della sua tradizione e della sua cultura. Dunque, perché non dare il giusto risalto a quest’arte, riconoscendo il presepe napoletano come patrimonio dell’Unesco? A questo punto sembrano non esserci dubbi sulla bontà dell’iniziativa della Regione. Anzi, forse c’è da chiedersi come mai sia arrivata così tardi.
Il presepe è una rappresentazione della nascita di Gesù Cristo, ambientata tradizionalmente nella Napoli del Settecento. Moltissimi i musei cittadini in cui troviamo in bella mostra storici pezzi o intere scene del presepe napoletano ambientati durante la nascita del Redentore.
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