Catena, il nuovo videoclip che rende ancor più misterioso il cantante Liberato. La famosa saga del “mistero musicale” che avvolge l’artista continua con questa nuova puntata.
Si infittisce sempre di più il mistero che, da sempre, avvolge il cantante Liberato, ammirato, stimato ed applaudito, tuttavia mai conosciuto. Infatti è arrivata “Catena”, questo il titolo di un nuovo video musicale che sta spopolando sul web dove molti pensano che si tratti ancora di lui. Liberato è salito alla ribalta qualche anno fa con la nota canzone “Nove Maggio” una cui strofa recitava: “M’è scurdat, t’anna vist’ turnà insieme a nat’” e a tempo debito arriva la replica “Era Maggio ma nun era cosa tuornaragg quando tornano e rose”, ora è apparso l’ennesimo giallo con questo video musicale dal titolo “Catena”, che sta facendo impazzire ancor di più tutti i fan del trapper mascherato.
In realtà il videoclip che dà il titolo alla canzone “Nun m’aggio scurdat” è comparso improvvisamente nei giorni scorsi sulla celebre piattaforma Youtube, suscitando così nuova curiosità ed accumulando già quasi 15 mila visualizzazioni; l’hype del progetto riflette in tutto e per tutto quello del cantante sconosciuto di “Tu t’e scurdat’ e me” sia dal punto di vista sonoro, in totale stile trap melodico con la passionalità della canzone napoletana, sia dal punto di vista visivo. Questa volta stavolta il protagonista è un ragazzino, il giovanissimo Nicolas Amodio, che vaga errante per i luoghi noti ed i vicoli della città partenopea. La regia, invece, è stata firmata da Luca Esposito.
La cosa che fa credere che sia ancora una volta Liberato il protagonista del video clip è il fatto che elementi, come la catena, per l’appunto e la rosa spinata sono elementi che ritornano. Per questo motivo l’ipotesi di molti, che questo possa essere l’ennesimo tassello del romanzo underground che sta appassionando non solo la platea del giovanissimo pubblico e degli appassionati musica rap, ma oramai un po’ tutti attraverso,attraverso l’immaginario poetico di un identikit segreto, si fa sempre più largo.