Campionato di Serie A con play-off e play-out, un’ipotesi suggestiva
Ennio Duval
Campionato di Serie A con play-off e play-out, un’ipotesi suggestiva che garantirebbe maggior interesse. Una proposta del genere fu paventata lo scorso anno dall’ex presidente della Figc Carlo Tavecchio. Sarebbe la soluzione ideale, non solo alla monotonia attuale ma anche per un maggiore equilibrio tra parte alta della classifica e quella media. Questo meccanismo esiste nel calcio a 5, in serie B, C ed in altri sport.
Campionato di serie A con Play-off e Play-out, una ipotesi alquanto suggestiva, oltre ad essere una manna dal cielo per combattere la noia di un torneo che vede la Juventus, puntualmente vincente da sette anni a questa parte, visto lo strapotere non solo economico di cui gode la società.
In realtà una soluzione del genere era già stata presentata, nello scorso anno, dall’allora presidente della Figc, Carlo Tavecchio, il quale suggerì di formulare una vera e propria rivoluzione nel calcio di serie A, riducendo il numero delle squadre partecipanti a 18 ed introducendo i meccanismi dei play-off e play-out, allo scopo di ravvivare il massimo campionato di calcio, creando maggiore interesse con la post season.
Del resto i campionati di serie B, C e dilettanti che già, da diversi anni, hanno adottato questa formula, oltre garantire un’attenzione maggiore, hanno dato l’opportunità a squadre meno blasonate di poter competere per la promozione nella categoria superiore. Stessa situazione anche nel Basket, nel calcio a 5 e nella pallanuoto, per non parlare del Superball americano che con questo meccanismo ha raggiunto un’audience straordinaria. A mio modesto avviso per salvare il calcio italiano da una crisi d’identità, come si evince dai risultati negativi della nazionale, questa sarebbe l’unica soluzione percorribile.
Il Campionato di serie A con i Play-off e Play-out metterebbe molto probabilmente fine all’egemonia incontrastata della formazione bianconera che, soltanto nella stagione appena trascorsa, ha rischiato di non fregiarsi del titolo di campione d’Italia. grazie allo splendido campionato condotto dal Napoli che con 91 punti nel carniere è giunto secondo a quattro lunghezze dalla Juve, dopo aver, per lungo tempo, comandato la classifica. Si tratta di idee innovative che dovrebbero essere prese in considerazione. D’altronde i tempi cambiano per cui restare ancorati al passato ed al vecchio non sembra assolutamente giusto oltre che conveniente, visti gli enormi interessi economici, gravitanti intorno allo spettacolo calcistico.
Campionato di serie A con i Play-off e Play-out. Probabilmente, la proposta di Tavecchio è stata la sola cosa sensata fatta nel corso del suo sfortunato mandato. I play-off ed i Play-out porterebbero, inoltre, anche altre risorse economiche create dalle gare extra campionato che si andrebbero a disputare, immediatamente dopo la conclusione del torneo regolare. A nostro giudizio, faremmo partecipare alla pool scudetto le prime quattro squadre della graduatoria finale. La capolista affronterebbe la quarta, mentre la seconda, la terza, in gare di andata e ritorno. Ovviamente a parità di risultati passerebbe la compagine meglio classificata. La finalissima si giocherebbe, infine, sempre nell’arco dei 180 minuti, con l’identica formula del vantaggio del piazzamento, qualora si giungesse in parità.
Un’altra situazione da curare è quella relativa agli stranieri. In Italia, ahimè, ce ne sono fin troppi; molte formazioni italiane sono composte da solo stranieri, il che ha portato, molto probabilmente, al fallimento della Nazionale Italia. La politica dei giovani non è stata più adottata, se non da squadre di medio bassa classifica. La sola Atalanta ha sfornato una fucina di talenti giovanissimi che poi sono esplosi ed hanno raggiunto squadre di prim’ordine. E’ il caso di Caldara, Conti, Spinazzola, Cristante che Gasperini ha lanciato fin da subito nella mischia ottenendo ottimi risultati. Puntare esclusivamente sugli stranieri, secondo noi, non ha portato alcun beneficio ma ha invece, creato la scintilla che ha poi comportato l’eliminazione della nazionale azzurra dai prossimi mondiali in Russia.
Purtroppo, pensiamo che, sia il meccanismo della post season, sia la attuale politica di valorizzazione dei nostri talenti, resteranno, conoscendo i personaggi che comandano il calcio, una grande utopia.