Palazzo Donn’Anna a Posillipo, splendida struttura un tempo proprietà del principe Stigliano

Palazzo Donn’Anna a Posillipo, una splendida struttura, risalente al XVII secolo, tuttavia incompiuta, un tempo proprietà del principe Stigliano e della bellissima moglie Anna Carafa. Uno dei luoghi più suggestivi della città di Napoli. In passato al posto del leggendario edificio sorgeva Villa della Sirena.

Palazzo Donn’Anna a Posillipo, rappresenta per Napoli una vera e propria leggenda. La splendida struttura, risalente al XVII secolo, rimasta peraltro incompiuta, un tempo, era di proprietà del principe Stigliano e della bellissima consorte Anna Carafa.  In passato, però, in luogo del Palazzo, sorgeva Villa della Sirena, costruita dalla regina Giovanna per trascorre delle notti d’amore con un pescatore di Santa Lucia. La villa era piena zeppa di trabocchetti, perché chi ne entrava non potesse uscirne per raccontare quello che aveva visto. Un giorno all’alba, il pavimento dell’edificio si aprì sotto i piedi del giovane pescatore, il quale finì in mare.
Appena Stella, fidanzata del pescatore, seppe della tresca e della morte del suo amato, maledisse la regina Giovanna  con una furia terribile al punto di far ricadere la maledizione anche sui futuri proprietari di quella villa.  Nel 1600, la villa fu ereditata da Anna Carafa, la quale, per combattere il maleficio, decise di far demolire la struttura, facendo sorgere ex novo Palazzo Donn’Anna. Oggi, quest’utilimo, è uno dei luoghi più suggestivi del capoluogo partenopeo. Palazzo Donn’Anna può considerarsi sicuramente un’isola legata, solo per caso, alla terra ed è composta da balconate, finestre, ringhiere, insomma una sorta di belvedere emerso dalle acque del mare di Posillipo; un enorme scoglio su cui gli abitanti del mare, si poggiano  quando vogliono godersi l’aria di terra. Seppur molto diverso l’edificio  appare affascinante alla stregua di  un palazzo sul Canal Grande, a Venezia.
Come abbiamo riferito in precedenza prima di Palazzo Donn’Anna c’era Villa della Sirena, così chiamata  a causa della sua costruzione sullo scoglio dove i mitologici ibridi usavano attorcigliarsi. Successivamente sorse il magnifico palazzo che  fu intitolato alla viceregina Anna Carafa, la quale  era molto celebre per il teatro e la passione per le  carrozze ed altre “macchine da festa”, oltre a giardini pensili, terrazze, statue e colonne. In tal modo la casata dei Carafa, intendeva manifestare la loro immensa grandezza. Malgrado la sua mania di grandezza la vice regina abbandonò Napoli, rimanendo il Palazzo ancora incompiuto.

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