Vairano Patenora: borgo medioevale del casertano tra i più belli d’Italia

Vairano Patenora: borgo medioevale del casertano tra i più belli d’Italia. Dominata dalla montagna e da un grande castello, questa località incantevole ci riporta ai tempi del Medioevo con stradine caratteristiche ed una piccola chiesa restaurata dal fascino spettacolare.

Assurto tra i venti borghi più belli della nostra penisola, Vairano Patenora, paesino medioevale che sorge nella provincia di Caserta, dominato da un castello con quattro torri che guardano dall’alto in basso la vallata del Volturno, è una località incantevole che ci fa rivivere la storia con un tuffo nel passato. Vairano Patenora è un borgo antichissimo, risalente probabilmente tra il IX ed il X decimo secolo, anche se testimonianze documentate parlano della fine del XII secolo.

Il castello, nel 1193, fu strenuamente  difeso da Ruggero di Chieti, il quale riuscì a sbarazzarsi definitivamente dell’esercito di Enrico VI e di Roffredo dell’Isola. Anche alcuni secoli dopo, esattamente nel 1437, la cittadina di Vairano  fu presa di mira, al punto che fu completamente saccheggiata dalle truppe del Patriarca Vitellesco inviato dal papa Eugenio VI. Come se non bastasse, nel 1461, il borgo ed il castello furono assaliti  dell’esercito di Marino Marzano che lasciò la borgata, a detta delle cronache di quell’epoca, “depopulata et dehabitata”, ovvero spopolata e disabitata.

Finalmente tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo il castello fu restaurato grazie all’intervento del feudatario Innico II d’Avalos. Per la cronaca, il castello è circondato da quattro torri delle quali la più mastodontica è chiamata torre “mastra”. L’interno è tuttavia distrutto, ciò nonostante, sono visibili tuttora la divisione dei piani, le cucine, le carceri e la vecchia cisterna. In realtà l’intero borgo di Vairano Patenora è circondato da mura intervallate da quattordici torri. Ci sono, poi tre porte che permettono l’ingresso al borgo: Porta Oliva, Porta di Mezzo o Mezzogiorno e Porta Castello o  S. Andrea.

Molto suggestivo il centro storico, con il Municipio e la chiesa di San Tommaso Apostolo in cui sono custoditi straordinari dipinti che raffigurano L’ultima Cena, San Tommaso e l’orto degli ulivi. L’eleganza del borgo, con le sue stradine e le sue costruzioni è la prova di quanto fosse fiorente l’era medievale legata all’allevamento ed alla lavorazione del lino. L’abbazia della Ferrara rappresentava il polo fieristico, con le mostre dell’Assunta e dell’Ascensione le quali attiravano l’attenzione di migliaia di persone impegnate in intese commerciali.

Al sorgere del ventunesimo secolo, grazie alla Pro Loco, che ha inteso organizzare un evento storico in questo borgo medievale così affascinante, è stata istituita la festa medievale: un evento, denominato “Il palio della Vittoria”  in cui si sfidano le quattro contrade storiche per vincere l’annuale Trofeo Della Vittoria. Si dice inoltre che il famoso incontro di Teano, dell’ottobre 1860, tra Garibaldi e Vittorio Emanuele II fosse, avvenuto proprio poco fuori Vairano Patenora, presso la Taverna della Catena, un monumento storico che sorge ai piedi del borgo.

Veniamo però alle dolenti note, oggi purtroppo il castello versa in pessime condizioni per cui è nata l’idea di salvare il castello di Vairano da parte di Giulio Donato Broccoli, matematico e libero pensatore il quale già nel 2011 ha lanciato l’iniziativa Salviamo il castello di Virano Patenora, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni competenti a salvaguardare questo enorme patrimonio storico culturale italiano. La manifestazione, peraltro organizzata con la collaborazione della Pro Loco  e di alcuni volontari invita in primis i cittadini locali, quindi tutti gli italiani a tutelare il borgo ed il castello che non meritano l’abbandono. Si spera dunque che al più presto questo grido d’aiuto venga finalmente ascoltato da chi di dovere.

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