Glam City: storia di un giovane siciliano che si scontra con la realtà catanese, in scena al Nuovo Teatro Sanità di Napoli fino a domani sera.
Glam City, spettacolo teatrale che prende spunto dall’omonimo romanzo di Domenico Trischitta, diretto da Nicola Alberto Orofino ed interpretato da Silvio Laviano, è di scena, fino a domani sera, al Nuovo Teatro Sanità di Napoli, per proseguire il tema del teatro siciliano. Glam City narra la storia, ambientata negli anni 70, di un giovane catanese, molto ambizioso, di nome Gerry Garozzo, il quale sogna di poter far parte, un giorno non lontano, del mondo dello spettacolo, indossando i panni del trasformista. Un sogno destinato, però, a svanire quando, con altri amici, tenterà una rivoluzione di costume, improntata sul travestitismo e sulla trasgressione.
Glam City, rappresenta la città di Catania, contro la cui realtà il giovane Gerry sarà costretto a confrontarsi. Catania d’altronde non è una metropoli come Londra ma soltanto una città che è, e sarà sempre un luogo di provincia alla continua ricerca di riscatto, popolata da abitanti menefreghisti, da un divertimento più che sfrenato e da un “glam” che difficilmente è in grado di raggiungere. In poche parole, una piccola city che resta sempre uguale a sé stessa, caratterizzata dal suo vulcano e dal suo splendido mare.
Allo sbarbatello protagonista dello spettacolo dal titolo Glam City, la città natale gli va troppo stretta per cui, una volta diventato ventunenne, a quei tempi la maggiore età, vola a Londra e nella capitale britannica incontra l’astro nascente del Glam Rock, Marc Bolansi. Quindi si trasferisce a Milano, metropoli nella quale, da promessa della canzone, diventa uno dei tanti travestiti che affollano i viali milanesi. Ma una decina di anni dopo, nel ’90, Gerry tornerà nella sua Catania che non è affatto la città “glam” degli anni ’70 che lui aveva lasciato.
Glam City, in realtà, rappresenta le tristi vicende di una città che vive la contraddizione di essere un luogo a sé, lontano dalla mondanità e dal progresso, essendo, da sempre, legata alle tradizioni della sua festa, del suo teatro, dei suoi quartieri, tutti fatiscenti, dei suoi costumi.