Duomo Di Napoli ore 10,05 : San Gennaro compie il miracolo, i fedeli esultano
Questa mattina intorno alle ore 10 e cinque minuti, nel Duomo di Napoli un boato ha salutato il miracolo di San Gennaro. Quest’ anno, il sangue del Santo Patrono si è sciolto, per la gioia dei tantissimi fedeli presenti nella Cattedrale.
Anche questa volta, il miracolo di San Gennaro si è ripetuto a rassicurare i fedeli che ora si attendono tempi migliori, in quanto lo scioglimento del sangue è un motivo di buon augurio per il futuro. Si tratta, per la cronaca, del mistero della città partenopea più celebre al mondo. La particolarità di tale mistero rappresentato dalla liquefazione del sangue del Patrono di Napoli è che avviene per tre volte in un anno, un fenomeno considerato prodigioso da tutti i napoletani.
Alle ore 10,05, nel Duomo di Napoli, Il cardinale Crescenzio Sepe ha alzato l’urna contenente il sangue del santo, completamente liquefatto. La folla esultante grida : “Verranno Tempi migliori”. Anche se la notizia ufficiale del miracolo di San Gennaro è stata resa nota solo alle 10 e cinque minuti, quando l’arcivescovo di Napoli ha aperto la cassaforte, nelle prime ore della mattinata, il sangue si era già sciolto.
Hanno presenziato alla cerimonia nel Duomo di Napoli, il primo cittadino Luigi De Magistris, il governatore Vincenzo De Luca, il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, il presidente della corte costituzionale, Paolo Grossi, il prefetto Carmela Pagano ed il questore De Jesu.
Durante la celebrazione dell’omelia, il Cardinale Sepe ha riportato alla mente dei presenti nel Duomo, i drammatici accadimenti di quest’estate assai travagliata, non ultimi il terremoto che ha colpito l’isola di Ischia e la tragedia della Solfatara. “Sono stati degli eventi che hanno addolorato moltissimo non solo i cittadini napoletani”, ha dichiarato il prelato.
Quindi il Cardinale ha voluto dedicare un pensiero agli immigrati, ai barboni, ai meno abbienti che meritano l’attenzione e l’aiuto di tutti. “Riscopriamo, ha detto l’ arcivescovo metropolita di Napoli, la nostra atavica vocazione, all’ospitalità, alla socialità e all’amore verso il prossimo. “Facciamo sentire tutti, come ci insegna il sangue del nostro Patrono, il calore della nostra solidarietà, e della nostra umanità verso coloro che hanno bisogno di calore e affetto.“ ,“Doniamo loro, almeno qualche volta un sorriso, un saluto, un abbraccio, una parola di conforto.
La folla del Duomo di Napoli, gremito fino all’orlo, ha ascoltato in religioso silenzio le parole del cardinale Crescenzio Sepe il quale ha concluso l’omelia, invitando il popolo napoletano a prodigarsi per gli altri e per la città di Napoli, al fine di realizzare il bene comune, lo sviluppo e la civile convivenza.
Intanto, per la prima volta in assoluto per via Duomo e le vie limitrofe è stato attivato il protocollo antiterrorismo. Come misure di sicurezza sono stati installati dei blocchi di New Jersey, posizionati in maniera alternata, lungo tutto il percorso che porta al Duomo. Tutto si è svolto in piena tranquillità e nel rispetto del senso civico.