Libum, cibo amato dagli antichi romani.
Alimento caro ai nostri avi romani, era il libum, una squisita focaccia ottenuta impastando del formaggio di pecora con farina e uova. Questo particolare alimento, veniva utilizzato soprattutto come offerta che gli sposi dedicavano a Giove durante la celebrazione del loro matrimonio, oppure offerto agli dei come libagione in occasione di sacrificidurante le feste dei Matralia e dei Ludi Saeculares; da qui, appunto, il termine libum che deriva dal verbo libare che significa “fare una libagione”.
Alimento a base di formaggio.
La preparazione del libum, ci viene descritta all’interno del De Agricoltura di Catone da cui carpiamo alcuni segreti tra cui il fatto che veniva utilizzata solitamente la ricotta ma volendo, si potevano utilizzare anche altri tipi di formaggio, come ad esempio, quelli di pecora. Si poteva inoltre scegliere se preparare un unico pane (soluzione preferita dai romani) oppure fare tanti piccoli panini. Il libum era ottimo da consumare al posto del pane, accanto a salumi, formaggi, miele o frutta secca.
Gli ingredienti del libum.
250 g di ricotta
60 g di farina
1 uovo
Mezzo cucchiaino di sale
Foglie di salvia, alloro e rosmarino
Un filo di olio extravergine d’oliva
La preparazione del libum.
Prendete una ciotola e mescolata l’uovo con la ricotta, la farina ed il sale, fino al punto di ottenere un composto ben amalgamato. Subito dopo, prendete una teglia da forno e dopo averci versato un filo di olio extra vergine d’oliva, riponete sopra uno strato di rosmarino,alloro e salvia. Prendete dunque l’impasto di farina e ricotta e cominciate a formare piccoli panini. Adagiate i panini su un letto di aromi (salvia, rosmarino ed alloro) che avete poc’anzi distribuito sulla teglia, tenendo cura di separarli bene tra loro. Non dovete, infine, far altro che cuocere il tutto in forno a 200° per 40 minuti circa e togliere dal forno il libum, facendolo prima raffreddare. Servitelo, accompagnandolo con formaggi stagionati, salumi e mile oppure anche frutta secca. Campania est semper felix!
Pasquale De Falco