[vc_row][vc_column][vc_column_text]Mohammad Ali muore in ospedale.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]Mohammad Ali, “il più grande” muore il 3 giugno 2016 , dopo complicazioni infettive e debilitato dal Morbo di Parkinson, nell’ospedale di Scottsdale.
Mohammad Ali, nato come Cassius Clay, era riconosciuto fra i migliori e più apprezzati pugili della storia del pugilato moderno.
Sin dagli inizi della sua carriera, Ali emerse come personaggio carismatico e controverso, il suo impatto mediatico, sia nel mondo dello sport che in quello sociale e politico fu enorme.
Nel 1967, tre anni dopo la conquista del campionato mondiale, Alì si rifiutò di prestare il servizio di leva e di combattere nella Guerra del Vietnam affermando che la sua religione e lui stesso erano contrari al conflitto. Ali venne arrestato e accusato di renitenza alla leva, il titolo mondiale gli fu revocato ed Ali non poté combattere per quattro anni.
Nel 1971 la Corte suprema annullò la sua condanna rendendo Ali e la sua battaglia contro la guerra in Vietnam un’icona dei movimenti alternativi degli anni sessanta. Celebre la sua frase: « Non ho niente contro i Vietcong, loro non mi hanno mai chiamato “negro”. »
Famosa e leggendaria divenne la sua riconquista del titolo mondiale, contro quel Foreman che aveva battuto in sequenza Joe Frazier e Ken Norton, gli unici due pugili ad aver sconfitto Mohammad Ali.
La sfida, con enorme battage pubblicitario e ricchissimo di soldi per i due pugili, ebbe luogo a Kinshasa, capitale dello Zaire; era il 30 ottobre del 1974. Ali, utilizzando una strategia volta a far stancare l’avversario, si appoggiava alle corde del ring permettendo a Foreman di colpirlo senza opporre resistenza. Ma nel contempo colpiva Foreman al volto con i suoi potenti diretti destri e continuava a irriderlo per fargli perdere pazienza e concentrazione.
“The Rumble in the Jungle” ebbe termine al quinto round con Foreman stanchissimo e messo KO da Ali. L’incontro fu trasmesso in tutto il mondo in diretta, tranne che in Italia, per le assurde disposizioni post austerity che impedivano alla Rai di trasmettere dopo la mezzanotte.
La carriera di Ali continuò con alterne fortune, dovute all’avanzare dell’eta. Quello che non venne mai meno fu la carica esplosiva e leggendaria dell’uomo Mohammad Ali “The Greatest”.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_single_image image=”17295″ img_size=”full” alignment=”center” css_animation=”fadeIn”][/vc_column][/vc_row]